«Da nostri calcoli i consumatori inizieranno questo 2024 con aumenti nelle bollette del gas che oscilleranno tra il 35 e 40%. Non è assolutamente poco. Tra l'inflazione che ha eroso e continua ad erodere stipendi e pensioni, che invece sono fermi da anni, i mutui e i rincari anche di beni di prima necessità, ci stiamo preparando nelle nostre sedi territoriali su Bari e dintorni, per ricevere tra febbraio e marzo i tanti utenti che si troveranno con le prime bollette del mercato libero del gas».
Giulia Procino, Adoc Puglia sospira pensando al lavoro che li aspetta. «In queste settimane le persone che si sono rivolte a noi lamentavano tutte una forte difficoltà a leggere le bollette, ed è in questa difficoltà che poi si creano gli abusi. Ci dobbiamo preparare perché i prossimi mesi saranno il far west: nominalmente si dice che ci apriamo al mercato libero, ma di fatto sarà una penalizzazione per i consumatori. Iniziamo dagli aumenti Iva e oneri di sistema: l'Iva era stata diminuita al 5% dopo le pressioni di noi associazioni di consumatori per cercare di venire incontro ai forti rincari nel gas che si erano registrati a partire dal 2022. Ora si torna all'Iva al 22% per quanti consumano più di 400 metri cubi (praticamente il 90% delle famiglie), di conseguenza quel -6% che si era registrato nelle bollette nel 2023, ora sarà azzerato e crescerà. Abbiamo fatto dei calcoli: una famiglia media di 4 persone fino ad ora spendeva 1307 euro all'anno senza imposte e oneri, ora si troverà con una spesa annua media di circa 1750 euro».
Una differenza di almeno 450 euro, il 35% in più. «Considerando che il passaggio dal mercato tutelato al libero è nei mesi in cui più si usa il gas per il riscaldamento, le prime bollette faranno sobbalzare in molti. Ma i problemi in realtà non sono questi: la questione è di quanti pensano di aver firmato contratti a costi fissi e soprattutto le penali per quanti vorranno cambiare gestore e recedere prima dello scadere del contratto».
In pratica si è passati sì al mercato libero, ma i vantaggi sono solo per le aziende fornitrici e non per i clienti che volendo cambiare si troveranno legati mani e piedi per il tempo stabilito dal contratto (che magari non hanno letto con la dovuta attenzione) .
«L'introduzione della penale per chi vuole rescindere il contratto prima della scadenza è una clausola che abbiamo molto contestato - sottolinea la referente Adoc Puglia -. E' stata imposta per evitare il “turismo energetico”, ma non si capisce perché i gestori sono liberi di applicare le loro tariffe e un cliente non di poter cambiare. Così viene meno la libertà di scelta. Qualcosa di simile successe con la liberalizzazione del mercato della telefonia, le penali per i recessi anticipati arrivarono fino a 500 euro, finché non si decise di togliere la clausola. Ora con il gas sarà un marasma, con i consumatori che rischiano di non trovare giustizia».
Poi c'è la confusione di quanti pensano di aver firmato per costi fissi delle materia energetica e invece scopriranno di no. «Anche qui i contratti non sono sempre chiari. Ti dicono che il costo di gas al metro cubo è di 36 centesimi e tu pensi che è il prezzo bloccato che pagherai, ma il bluff si scoprirà presto. Ci sono stati gestori che sono arrivati a far pagare anche un euro e 50 centesimi».
E da tutto questo neanche gli over 75 e i fragili con una disabilità si salvano. «Il passaggio al mercato libero non coinvolge gli anziani con più di 75 anni e quanti hanno una disabilità – spiega la Procino -, ma anche qui pochi sanno che si deve comunque dichiarare di essere una categoria di consumatori tutelato. Il gestore non lo verifica in automatico».
Adoc ha fatto una serie di indagini, su oltre 500 offerte comparse da gestori che sono nel mercato libero, solo due sono economicamente più vantaggiose del mercato tutelato.
«Sarà un inverno difficile per molte famiglie e purtroppo le norme sono tali da rendere molto complessa la conciliazione per i consumatori che vorranno opporsi a bollette o contratti già firmati. Si deve stare molto attenti e far tesoro dell'esperienza. Entro luglio si deve decidere il passaggio al mercato libero per l'energia elettrica...».