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Bari, il caso delle pulizie in corsia: segnalate 20 irregolarità

 
Redazione Primo Piano

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Bari, il caso delle pulizie in corsia: segnalate 20 irregolarità

Ecco le verifiche del Nirs sulle attività delle Sanitaservice. La Regione: «Molti punti oscuri dalla revisione dei bilanci»

Venerdì 08 Dicembre 2023, 13:44

BARI - Non c’è solo un problema di scarsa chiarezza dei bilanci e di mancato rispetto dei vincoli contrattuali. Ma a volte l’utilizzo improprio del personale delle Sanitaservice provoca disservizi nell’assistenza sanitaria, perché le aziende in-house delle Asl non riescono a garantire l’effettuazione dei servizi di pulizia. La Regione sta per concludere l’attività di revisione straordinaria avviata ad agosto 2022, e i problemi da risolvere saranno parecchi.

Per concludere la parte contabile del lavoro di revisione (affidata a un pool di esperti) mancano i dati della Sanitaservice del Policlinico di Bari, che nonostante i solleciti non ha ancora provveduto a trasmettere quanto richiesto. L’assessore alla Salute, Rocco Palese, contava di avere tutto pronto entro Natale, così da poter riunire i direttori generali e dare loro indicazioni precise sui punti da correggere. Ma forse bisognerà aspettare gennaio. La questione riguarda due piani paralleli. Il primo sono i costi del sistema Sanitaservice, che fino al 2022 hanno impattato sui bilanci delle Asl in maniera imprevedibile: la spesa reale era sempre superiore ai budget. Il secondo aspetto è l’efficienza della gestione diretta di ausiliariato, pulizie, portineria, Cup e da ultimo anche 118: le Asl hanno potuto evitare le gare d’appalto perché si era ritenuto che l’in-house garantisse costi più bassi a parità di prestazioni. E per andare avanti con questo schema (che in alcuni casi, vedi Brindisi, è crollato sotto i colpi della giustizia amministrativa) è necessario mantenere l’asserita convenienza.

Forse tra poco si riuscirà a sapere quanto costa davvero questo sistema. Eppure fino a un anno fa la Regione non sapeva nemmeno quanti sono (5.500) i dipendenti delle Sanitaservice e a quali mansioni sono adibiti. Soltanto il lavoro del Nirs, gli ispettori regionali guidati dall’avvocato Antonio La Scala, ha fatto emergere i casi di gente assunta per fare le pulizie e finita negli uffici, spesso con la compiacenza dei sindacati, con un doppio danno: meno persone a fare le pulizie, meno posti disponibili per chi non ha santi in paradiso e partecipa ai concorsi per amministrativi.

Ecco perché il dipartimento Salute guidato da Vito Montanaro sta mantenendo la briglia cortissima sulle richieste di assunzione presentate dalle Sanitaservice (da maggio 2022 è in vigore l’obbligo di ottenere il via libera preventivo): Brindisi, che non gestisce più le pulizie (andate in appalto) ma ha ancora quel personale in carico ad occuparsi di chissà cosa, ha ad esempio chiesto di poter assumere altri ausiliari. E prima di dare l’ok, la Regione vuole essere certa che assumere sia davvero indispensabile. A venire in soccorso sono le linee guida dell’Anac che stabiliscono i fabbisogni di personale per le pulizie: le Sanitaservice non possono andare oltre questo parametro.

Qui si innesta appunto il tema delle verifiche sulla gestione del personale. «Le ispezioni sono durate oltre un anno - dice l’avvocato La Scala - e hanno impegnato più di venti ispettori che hanno compiuto sopralluoghi in quasi tutte le strutture ospedaliere pubbliche, redigendo verbali che sono stati consegnati alla Regione e alle Asl con l’obiettivo di superare le eventuali criticità rilevate». I rilievi che riguardano l’effettuazione delle pulizie sarebbero circa una ventina e riguarderebbero tutta la Puglia, con particolare riferimento al mancato o insufficiente espletamento delle prestazioni: in quasi tutti i casi segnalati gli ispettori si sono mossi a seguito delle segnalazioni giunte da cittadini, associazioni o anche dagli stessi operatori sanitari. In alcuni casi gli accertamenti hanno fatto emergere fatti gravi che sono stati denunciati alle Procure della Repubblica: si va dalle parentopoli di Bari e Lecce all’assenteismo conclamato e a volte non rilevato dagli amministratori, alla sottoscrizione di verbali di conciliazione che riconoscono incrementi contrattuali anche quando il lavoratore ha fatto ricorso al giudice e ha perso. Alcuni degli episodi emergono da indagini giudiziarie, altri hanno già portato all’intervento delle forze dell’ordine. Ma sulle assunzioni «allegre» è aperto anche un fascicolo della Corte dei conti: l’assegnazione del personale a mansioni diverse da quelle per cui è stato assunto rischia infatti di costituire un danno erariale.

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