Un litigio tra donne avvenuto in spiaggia a Torre a Mare nel primo pomeriggio del 5 giugno 2022 avrebbe scatenato l’agguato compiuto quella stessa sera nella piazza centrale di Noicattaro, nel quale fu ferito ad una gamba il 32enne di Triggiano Michele Scorrano.
Con l’accusa di concorso in tentato omicidio pluriaggravato (dal metodo mafioso e dalla presenza di bambini al momento della sparatoria) il gup Alfredo Ferraro ha condannato il 37enne Francesco Desimini e il pregiudicato 31enne Giuseppe Patruno (quest’ultimo ritenuto l’esecutore materiale) alla pena di 11 anni di reclusione. A maggio scorso altre due persone (accusate di essere i fiancheggiatori dell’agguato), Antonio e Salvatore Fanelli, padre e figlio di 39 e 21 anni, erano già state condannate rispettivamente a 10 anni e 4 mesi di reclusione e a 8 anni e 8 mesi.
Stando alle indagini dei carabinieri, coordinate dai pm Silvia Curione e Fabio Buquicchio, quell’azione di fuoco sarebbe stata pianificata come una «trappola», attirando Scorrano e i suoi amici - arrivati da Triggiano a bordo di tre moto - in piazza Umberto I per poi scaricargli addosso i colpi di una calibro 7.65 (ferendo ad una gamba il solo Scorrano). Il tutto in un luogo, la piazza principale della cittadina alle porte di Bari, che in quel momento era animato da gruppetti di bambini che giocavano con la palla, famiglie e comitive di donne e anziani, mettendo così a rischio la vita di ignare persone innocenti.
L’intera sequenza dell’agguato è stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza comunali, che hanno nitidamente ripreso tutti i momenti della sparatoria, dall’arrivo in piazza all’esplosione dei proiettili in direzione delle moto in transito con a bordo Scorrano fino alla fuga a piedi nelle stradine del centro storico.