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Gravina, addio al «Sidion»: chiude anche l’ultimo cinema

 
Marina Dimattia

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Marina Dimattia

Gravina, addio al «Sidion» chiude anche l’ultimo cinema

I gestori hanno già cominciato a smantellare la struttura

Giovedì 31 Agosto 2023, 09:38

GRAVINA IN PUGLIA - Il cinema Sidion appartiene alla memoria della città. Appeso al soffio di una piccola speranza già da mesi, con la clessidra che aveva minacciato di esaurire la sabbia in più occasioni, nelle scorse ore ha scritto la pagina finale della sua storia, a pochi mesi dal cinquantesimo compleanno. A comunicare ufficialmente la chiusura sono stati proprio i gestori, Michele Mastrogiacomo e i suoi figli, stretti nel dolore dell’ultimo saluto a un laboratorio culturale che dal cinema ha spesso sconfinato anche nel teatro e nella musica.

Prendendo in prestito la parte conclusiva della pellicola Via col vento: «Rossella O’Hara, nel buio della sua enorme casa, ormai dimora solitaria della sua infelicità, corre dietro al suo terzo marito Rhett Butler – scrivono in una nota - Si è accorta di amarlo proprio nel momento in cui lui ha deciso di lasciarla per sempre. Lei chiede a lui che ne sarà di lei, che farà, lui dice: “Francamente, me ne infischio” e si allontana nella nebbia. Lei chiude la porta, con le spalle leggermente ingobbite cammina fino alle scale, dove piange tutte le sue lacrime, ma dopo un istante si rialza orgogliosa e dice “Tara, a casa, a casa mia. E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno”». Sulla scia della rassegnazione al fatalismo del domani, la famiglia Mastrogiacomo ha già cominciato a smantellare la struttura, partendo proprio dal bar, per poi consegnarne le chiavi il prossimo 27 ottobre all’ufficiale giudiziario, il funzionario incaricato di dare materialmente esecuzione ai provvedimenti decisori del giudice.

«Il Sidion chiude non per la crisi del cinema o la mancanza di pubblico - spiegano - ma per i proprietari che vogliono chiudere. Potevamo stupirvi con effetti speciali, ma eravamo solo gestori e con 1/5 di proprietà non siamo riusciti a fermarli. Noi non ci siamo mai arresi – aggiungono - e siamo andati avanti nel nostro lavoro perché senza cinema non c’è cultura e non c’è aggregazione».

E così Gravina e i suoi 43mila abitanti, già fiaccati dalla inattività del teatro Mastrogiacomo inaugurato nel 1927 e in abbandono dal 1995; dalla chiusura nel 1990 del cinema Centrone, una mega struttura operativa dal 1947, reagisce ora, con la stessa voce screziata dalla rabbia e dalla malinconia, all’addio dell’unico cinema, aperto nel 1974, di proprietà di 5 fratelli e da sempre gestito da uno di loro, il prof. Michele Mastrogiacomo e dai suoi figli, fino all’ultimo istante contrari alla vendita della struttura e quindi alla chiusura. Sono 15 ora i chilometri da percorrere per assicurarsi la proiezione più vicina, ad Altamura, procedendo possibilmente senza mai passare davanti al Sidion, per assicurarsi di non assistere a quello che verrà dopo.

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