BARI - Tutti pazzi per Starbucks. Da giovedì 27 primo giorno di apertura al pubblico, le file nello store di via Argiro sono sempre più lunghe. In gran parte giovani e giovanissimi attirati da un modello americano che in molti casi hanno visto solo nei film.
«Mi sono precipitata oggi e fa niente se devo fare la fila per entrare – spiega Anna con un sorriso -. Ho provato il frappuccino quando l'anno scorso sono stata a Londra per un corso di inglese. Voglio vedere se qui sarà uguale. Vede? E’ quello che stanno bevendo quelle ragazze in vetrina».
«E' un marchio che c'è in tutte le grandi città, era ora che ci fosse anche a Bari», commenta Nicola, pantaloni al ginocchio, sneakers e ricci capelli fulvi.
Lungo la fila in molti sono stranieri, come Mary e Jack che hanno con sé un trolley rosso. «Siamo canadesi – spiegano in un italiano stentato, ma che sembrano molto orgogliosi di articolare -. Abbiamo visto lo store e sì vogliamo vedere come è dentro. Collezioniamo mug (le grandi tazze) di tutto il mondo».
Questi primi giorni di apertura del punto vendita ha anche una finalità benefica, quindi ben vengano i tanti clienti: Starbucks devolverà una parte del ricavato dei primi quattro giorni di apertura a Retake, associazione che promuove sul territorio azioni di rigenerazione urbana e cura del bene comune. La sede di Bari è attiva da anni nell’attività di clean up in spiaggia e di recupero del territorio cittadino, nonché nella riqualificazione di beni pubblici.
La gran fila attira curiosi, in molti si fermano per fotografare. Una coppia dai capelli bianchi passa, si volta stupita a guardare. Lui si rivolge a lei e commenta ridendo: «Questi sono pazzi».