RUVO DI PUGLIA - Un caldo così intenso da rendere molto più difficile il lavorare. Specie se si tratta di incarichi pesanti di manutenzione o produzione meccanica. Tanto che persino l’Inps ha garantito la cassa integrazione per permettere ai datori di lavoro di mettere in sicurezza i lavoratori. La Itel di Ruvo di Puglia ha invece scelto un’altra strada: ha riparametrato e variato l’orario di lavoro e soprattutto abbassato i tempi dei turni, portandoli da 8 a 6 e senza modificare la retribuzione.
«Abbiamo fatto questa scelta per venire incontro ai nostri dipendenti, specie quanti sono coinvolti in attività più complesse e pesanti come chi è addetto alla realizzazione degli strumenti nelle officine medicali - spiegano dall’azienda -. In tutto sono coinvolti circa una trentina di addetti, quasi un quarto della forza lavoro impiegata attualmente in azienda».
La rimodulazione dei tempi e delle turnazioni è già operativa e durerà sino a tutto agosto. La necessità di individuare rapidamente una soluzione organizzativa che permettesse di gestire la criticità delle alte temperature e ridurre il rischio del personale, ha portato in tempi rapidissimi alla sottoscrizione di un accordo fra azienda e parti sindacali, concentrando di conseguenza le attività lavorative nelle fasce orarie più favorevoli della giornata.
«Il concetto essenziale è garantire ai dipendenti di operare in sicurezza a tutela della loro salute - sottolinea Michele Diaferia amministratore delegato del Gruppo Itel -. Noi puntiamo a valorizzare l’eccellenza e i nostri lavoratori lo sono. Il welfare è tra le nostre politiche principali mirati al benessere dei dipendenti, con importanti investimenti per la formazione, tecnologia, sostenibilità ed infrastrutture. Certo è un costo in più per noi, far lavorare per sei ore al giorno e pagarne otto, significa una produttività minore, ma significa anche rispettare la fatica di chi salda, monta, fa un lavoro sicuramente più pesante di chi è dietro una scrivania. Avremmo potuto utilizzare gli ammortizzatori sociali. Abbiamo scelto un’altra strada. Tutto rientra in una nostra ampia visione aziendale che vede al centro il lavoratore come reale ed essenziale risorsa. Non è stato semplice riorganizzare interi cicli lavorativi, ma l’emergenza climatica rischiava di colpire troppo duramente sul carico di lavoro dei nostri collaboratori».
Il Gruppo Itel è una realtà imprenditoriale in forte espansione. Dall’inizio dell’anno ha già assunto 20 unità ed altrettante arriveranno entro settembre. Ha una compagine relativamente giovane con il 35% degli assunti che ha meno di 35 anni.
«Per settembre stiamo organizzando un paio di open day qui in sede per avviare un nuovo ciclo di assunzioni. Crediamo che i nostri giovani abbiano diritto a lavorare nella loro terra».