BARI - Contati uno a uno. Con numeri che sarebbero più alti se non ci fossero le impalcature, gli infiniti cantieri, i divieti stradali (alcuni sbiaditi e risalenti ad aprile e maggio scorsi) e gli stalli per i ciclomotori. Ma soprattutto le sporgenze dei marciapiedi che ospitano le fioriere. Quei vasi messi lì per abbellire la strada ma diventati nel tempo cestini portarifiuti. Sono esattamente 180 i posti auto che perderebbe via Manzoni e i suoi nove isolati nell’ipotesi, ora caldeggiata dall’amministrazione Decaro, di una pedonalizzazione totale.
gloria del commercio In un sabato afoso, con poca gente in giro e con scarsi affari sul fronte dei saldi in quella che fu la gloriosa strada del commercio barese, abbiamo contato, isolato dopo isolato, gli stalli per la sosta, quelli che scomparirebbero in una strada completamente vietata al traffico e all’accesso delle auto.
Un bel rompicapo per un quartiere come il popoloso Libertà che da sempre soffre per la carenza di parcheggi, un problema nemmeno risolto dalla zona a sosta regolamentata e dai grattini orari che, è bene ricordalo, in questo quartiere si ferma per ora alle colonne d’Ercole di via Ravanas. Provate a chiedere a un qualunque residente e vi risponderà che non è semplice, nonostante il contrassegno, trovare un posto libero su via Manzoni o nelle strade limitrofe. E spesso si è costretti a parcheggiare in altre zone del quartiere o a beccarsi una multa per aver lasciato l’auto sulle strisce pedonali, agli incroci o in doppia fila.
nove isolati E camminando lungo i nove isolati, con una sorta di virtuale pallottoliere tra le mani, ecco i risultati. Dall’incrocio con piazza Garibaldi-via Crispi sino a via Putignani gli attuali posti auto sulle strisce blu sono 60, nel tratto via Putignani-via Principe Amedeo 15, altri 15 nel tratto via Principe Amedeo-Dante e infine 18 stalli nell’isolato tra via Dante e via Nicolai. Queste ultime tre porzioni di via Manzoni, che messe insieme garantiscono 48 posti auto, in realtà non sono separate a caso dal contesto generale.
Si tratta dei tre isolati campione scelti dal Comune nei mesi scorsi annunciando una pedonalizzazione light, con qualche arredo urbano e qualche maquillage per sperimentare un’isola felice senza auto a ridosso di piazza Risorgimento. E che ha inizialmente fatto storcere il naso a qualche residente e commerciante per la serie «e noi le auto dove le parcheggiamo?». Facile immaginare le reazioni a una strada senza auto e senza 180 posti. La nostra conta segnala che tra via Nicolai e corso Italia (il tratto forse più degradato di via Manzoni) gli stalli per la sosta sono 72, numeri comunque al ribasso per la classica storia di pali, archetti, sagra del passo carrabile e cantieri edili vari che impediscono qualunque tipo di parcheggio.
ipotesi Con questi numeri la domanda sorge spontanea: come recuperare questi posti auto? Le ipotesi - ma il Comune ancora non si esprime - potrebbero essere tante. Dall’apertura h24 del parcheggio dell’ex Manifattura sino a un bus navetta diretto che faccia la spola tra il park and ride di corso Vittorio Veneto e via Manzoni, passando da piazza Garibaldi. Ma l’ex Manifattura tra qualche mese diventerà un cantiere su più fronti – di conseguenza il parcheggio sarà adibito alla sosta dei mezzi e delle attrezzature – mentre il park and ride della linea A (i cui nuovi varchi saranno su via Brigata Regina per fare spazio ai palazzi del bosco verticale) spesso risulta insufficiente persino per i pendolari.
Insomma, non ci sarebbe posto per le auto dei residenti di via Manzoni e dintorni. Ecco allora che la pedonalizzazione di questa strada alla ricerca di un rilancio economico e sociale potrebbe essere agganciata all’estensione della Zsr in tutto il Libertà arrivando sino al confine di via Brigata Bari. Solo con il sistema di grattini orari per i non residenti e di pass per i residenti diminuirebbe il numero di auto in sosta – alcune perennemente parcheggiate – liberando così più stalli e garantendo maggiore rotazione di auto.