Tempo d’estate, inizia la stagione degli abusivi e degli sfruttati e scattano i controlli. Vu’cumprà che si trascinano lungo le spiagge con le loro mercanzie, banchetti volanti, con merci taroccate, tassisti in nero, bambini ambulanti e guardamacchine non autorizzati. Quella specie di corte dei miracoli popolata da abusivi, diseredati, senzatetto, clandestini, portatori sani di piccole e grandi illegalità si trasferisce dalle casba del centro ai luoghi della movida estiva.
«Non si può stare in pace neppure al mare, il sabato. Uscendo dal lido di San Francesco io con mio marito e le nostre figlie, siamo stati presi di mira da due guardamacchine non autorizzati. Uno era di nazionalità straniera, l’altro sicuramente barese» racconta alla «Gazzetta» Francesca Milella, impiegata in una azienda privata, dopo il suo primo giorno al mare.
«Hanno cominciato ad incalzarci - prosegue - fino a farsi minacciosi. Mio marito, che era in bermuda, inizialmente ha detto ad entrambi di lasciarci in pace, che non avevamo monete. Poi ha consegnato un euro allo straniero che se lo è messo in tasca. Il barese gli si è avvicinato dicendo che quella era zona sua e che lui doveva stare da un’altra parte. I due hanno preso a sbracciarsi e ad alzare la voce. Le nostre figlie si sono spaventate. Siamo saliti in macchina e siamo andati via lasciandoli a litigare. Poco lontano - conclude - abbiamo visto un altro parcheggiatore clandestino che allungava la mano per ricevere qualcosa da un ragazzo e una ragazza che avevano sistemato i teli da mare vicino ai nostri».
L’abusivismo è un fenomeno che sottrae lavoro e reddito alla piccola (e piccolissima) impresa e risorse finanziarie allo Stato, oltre a minacciare la sicurezza e la salute dei consumatori.
In ballo c’è il rispetto delle regole del commercio, l’occupazione del suolo pubblico, la tutela ambientale, la protezione della salute rispetto all’acquisto di oggetti o alimenti che potrebbero essere nocivi.
La terra promessa di questo piccolo esercito di lavoratori stagionali in nero sono sopratutto i lidi, i borghi e le contrade marinare, i luoghi a maggiore attrazione turistica da Palese a Savelletri.
Le polizie locali, le compagnie di Carabinieri e Guardia di finanza, i commissariati della Polizia di Stato e la stessa Capitaneria di porto di Bari si stanno preparando a respingere l’assalto di questo piccolo esercito di abusivi.
Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha messo a punto da tempo la macchina dei controlli legati all’esodo estivo, alla sicurezza sulle strade nelle località turistiche, nei luoghi di ritrovo, nei lidi balneari e nei i locali di intrattenimento posti lungo il litorale a sud e nord di Bari che in questi primi assaggi d’estate sono già stati presi d’assalto.
La scorsa estate, i controlli hanno portato a piccoli sequestri di merci di vario genere, prevalentemente bigiotteria, giocattoli, abbigliamento e materiale elettronico. Poi ci sono state le sanzioni comminate ai parcheggiatori abusivi.
L’estate ha soprattutto il sapore amaro dello sfruttamento dei «vu’cumprà». Ci sono anche donne africane che affondano i piedi scalzi nella sabbia bollente con il proprio piccolo sulla schiena avvolto in un telo colorato.
Si attardano per mostrare la loro mercanzia. San Giorgio, Torre a Mare, Polignano, Monopoli e via giù fino a Torre Canne e Ostuni. I «vu’cumprà» sono anche donne e sono madri che fanno un lavoro irregolare, clandestino, malpagato. A volte sono «bambini ambulanti» con il volto butterato della prima adolescenza. Infagottati, si trascinano dietro un bagaglio fatto di berrettini con visiera, bracciali di perline o tessuti intrecciati, occhiali da sole, racchette da spiaggi. Sono degli «sciuscià» che si muovono all’ombra degli adulti, un po’ con vergogna e un po’ con paura.