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Movida molesta a Bari, chiusi due locali: musica alta dopo mezzanotte

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Guerra della movida, il Comune di Bari studia correttivi e rimedi

Tre giorni di sospensione per due attività nei quartieri Umbertino e Murattiano

Mercoledì 21 Giugno 2023, 09:13

15:11

BARI - Sospensione dell’attività per tre giorni. Il Comune sanziona la movida molesta, ordinando la chiusura temporanea di due locali all’Umbertino e in zona Murat. I due provvedimenti, notificati dalla polizia locale, riguardano violazioni accertate dagli agenti municipali a febbraio scorso. In entrambi i casi la pattuglia era intervenuta dopo segnalazioni alla centrale operativa, accertando che i locali tenevano la musica accesa per intrattenere i clienti ben oltre l’orario consentito, cioè mezzanotte. Uno dei due alle 00.42 aveva ancora la musica ad alto volume, l’altro all’1.

Poiché il regolamento comunale per le attività di somministrazione di alimenti e bevande del Documento Strategico del Commercio, nel disciplinare le modalità di svolgimento del piccolo trattenimento all’interno dei pubblici esercizi, stabilisce che «la diffusione musicale dovrà essere sospesa dalle 14 alle 16 e cessare alle 24», in caso di violazione - come per i due locali del centro - l’attività è sospesa fino a tre giorni. Ed è proprio la sanzione decisa dal Comune: notificata il 19 giugno - anche se l’accertata violazione risale a 4 mesi fa - e quindi in vigore fino a domani.

Si tratta di provvedimenti che riguardano fatti risalenti nel tempo ma che giungono a poche settimane dalla sentenza della Corte di Cassazione che a fine maggio ha accolto il ricorso di una coppia bresciana contro la malamovida che per anni ha disturbato la quiete notturna sotto casa. Secondo i giudici i residenti dei quartieri della movida possono chiedere il risarcimento dei danni alle amministrazioni comunali «che non garantiscano il rispetto delle norme di quiete pubblica e di conseguenza non tutelino la salute dei cittadini».

A Bari quello dell’Umbertino può considerarsi un caso di scuola: residenti che da anni lamentano schiamazzi e caos provocati dalle decine di locali disseminati in tutto il quartiere, invocando provvedimenti e controlli.

Una situazione che al Comune conoscono bene e che stanno monitorando (come in altre zone della città) con un piano di zonizzazione acustica, una serie di rilievi per quantificare l’inquinamento acustico, generato non solo dal traffico automobilistico e dal passaggio di treni e aerei ma anche - come in questo caso - dai rumori della movida. L’obiettivo dell’amministrazione è mappare la città e adottare opportuni provvedimenti di mitigazione, specie nelle zone densamente abitate o a ridosso di luoghi sensibili come ospedali e scuole.

Intanto la polizia locale procede a sanzionare chi non rispetta le regole. Mesi fa il comitato di quartiere aveva persino presentato un esposto in Procura, firmato da 150 residenti, poi archiviato. I magistrati avevano riconosciuto «il disturbo della quiete pubblica, lamentato dai querelanti ed effettivamente generato dal vociare delle numerose persone presenti sulla pubblica via», ma non la fonte di provenienza, ritenendo cioè che il disturbo lamentato dai residenti era dovuto «alla moltitudine di persone, sempre diverse, che frequentano non solo i due esercizi commerciali indicati dai querelanti, ma anche tutti gli altri bar, focaccerie e ristoranti presenti nell’area».

Insomma la malamovida non si combatte sanzionando questo o quel locale. Ma ogni intervento serve a lanciare un segnale, che sia monito per gli altri e magari deterrente.

***Si precisa che le foto pubblicate nell'edizione cartacea della Gazzetta del Mezzogiorno edizione di Bari, non ritraggono i locali sottoposti a sospensione***

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