I fedeli, i pellegrini, la commozione e i ricci. Sì, proprio loro, convitati di pietra non certo per il fermo triennale scattato da qualche giorno nelle acque pugliesi, ma per quella scritta che monsignor Giuseppe Satriano fa propria nel suo discorso alla comunità: «Quanto è vera questa frase!». «San Nicola proteggici da le rizz vacand», posta a caratteri cubitali sulla pensilina del mercato del pesce di N derr la lanz, non è la semplice invocazione a una pesca generosa, ma una ragione di vita: essere difesi dalla vacuità umana.
«Di ricci belli ma vuoti ce ne sono tanti in giro!», dice l’arcivescovo di Bari-Bitonto guadagnandosi gli apprezzamenti del pubblico e anche delle tante autorità civili e militari, fin a quel momento ingessate per la solennità del momento.
Intanto, San Nicola è esposto alla devozione e pronto a essere trasportato sul motopeschereccio (quest’anno il sorteggio ha premiato il Leopardo) per la sua lunga sosta in mare, tra il susseguirsi dei fedeli anche a bordo delle barche. In un andirivieni di pescatori e di trattative sui posti a sedere e sulle relative tariffe. Tradizione pienamente rispettata ieri a Bari per il secondo giorno di festa patronale.
Archiviato il corteo storico di domenica sera, la città si è riversata di buon mattino sul lungomare di Crollalanza per partecipare alle tante celebrazioni che scandiscono le tappe della tre giorni. All’alba la processione della statua, portata prima tra i vicoli di Bari vecchia, poi nelle sedi istituzionali di Comune, Prefettura e Camera di Commercio e infine sul molo per la messa e l’imbarco della statua. «Molo luogo di comunità e di approdo. È bello ritrovarsi qui» dice Satriano invitando il pubblico a «un applauso di gratitudine a San Nicola».
E la gente nicolaiana risponde. Ci sono giovani e meno giovani e loro, i pellegrini, giunti fin qui dopo tanti giorni di cammino. E a loro va il pensiero dell’arcivescovo, ai tanti che sono arrivati da Vasto ma anche da Francoforte. «Li ho incrociati tra Trani e Bisceglie» dice ricordando poi le gesta nicolaiane, dall’impresa dei 62 marinai alla vita di Nicola, «grande credente e pastore, che ha fatto della sua esistenza una risposta all’amore per Cristo». «La sua presenza qui è un dono, dobbiamo ringraziare Dio per aver scelto Bari come luogo di riposo di San Nicola».
Poi l’appello all’accoglienza, al prendersi cura degli altri e infine un passaggio sugli ormai noti «ricci vuoti». «Di ricci belli ma vuoti ce ne sono tanti in giro – dice Satriano -. Tante promesse non mantenute, tante dichiarazioni che non trovano radicamento nella realtà, tanti propositi che nella nostra vita che non si attuano per la nostra pigrizia, per il nostro mediocre e spesso non appassionato stile di vita cristiano».
Qualche fedele locale annuisce, qualcun altro straniero invece chiede una traduzione sul quel «rizz vacand». Che in poco tempo diventa subito virale con i tanti selfie scattati davanti alla pensilina, forse fino a ieri ignorata. Ma il discorso dell’arcivescovo va oltre. Si sofferma sulla pace, che «si fa fatica a raggiungere, non fa breccia nei cuori di tanti», sulle «varie guerre sparse per il mondo» e benedice soprattutto le tante famiglie che «fanno fatica andare avanti, che soffrono e che hanno perso il lavoro». «San Nicola – sottolinea Satriano – ci è stato vicino anche durante la pandemia».
Quella pandemia che sembra aver lasciato i segni: il pubblico non è ancora ai livelli pre-Covid e più di un fedele si aggira indossando la mascherina anche all’aperto. In serata il rientro dal mare della statua Santo e il suo trasporto verso il palco di piazza del Ferrarese dove San Nicola resterà sino al pomeriggio del 10 maggio, per poi essere trasferito per quattro giorni in Cattedrale. Oggi alle ore 18 uno dei momenti più attesi con il prelievo della Sacra Manna dalla cripta della Basilica, lì dove riposano le ossa del vescovo di Myra, custodite dalla comunità dei padri domenicani. Infine alle ore 22 l’ennesimo spettacolo pirotecnico dal Molo Sant’Antonio. E poi ancora le tante tappe enogastronomiche con baresi e fedeli a sostare sul lungomare Imperatore Augusto o sulla rotonda di piazza Diaz per degustare ogni tipo di prelibatezza. San Nicola in fondo è anche folclore. «Si può avere fede o meno – dice il presidente della Regione Michele Emiliano - ma la festa di San Nicola è comunque la festa in cui si celebra la grandezza dell’umanità». «A te, San Nicola, protettore dei naviganti – dice il sindaco Antonio Decaro davanti alla statua durante la tappa al Comune - affidiamo la buona riuscita delle imprese audaci che attendono la nostra città con la speranza che la tua guida possa placare le tempeste e far cessare i pericoli che incontreremo».