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Bari, sulla riapertura del Cup il Policlinico in silenzio: «Non c’è peggior sordo...»

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Bari, sulla riapertura del Cup il Policlinico in silenzio: «Non c’è peggior sordo...»

I consiglieri comunali chiedono la riattivazione perché c’è chi, come i più anziani, non ha dimestichezza con le nuove tecnologie

Sabato 18 Febbraio 2023, 13:23

BARI - La polemica non si placa. Anzi, sale di tono. Sulla questione del Cup del Policlinico continua la battaglia per la riapertura degli sportelli all’interno dell’ospedale, in modo da consentire alla parte di popolazione più anziana, senza dimestichezza con le nuove tecnologie, di poter usufruire dei servizi di prenotazione e pagamento delle prestazioni sanitarie. «Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire», afferma Domenico Scaramuzzi, consigliere comunale del Pd, dopo che, sollecitata con una formale richiesta bipartisan (finora 15 i consiglieri coinvolti oltre a Domenico Scaramuzzi: Marco Bronzini, Elisabetta Vaccarella, Pasquale Di Rella, Antonello Delle Fontane, Italo Carelli, Pierluigi Introna, Piero Albenzio, Giuseppe Monaco, Nicola Loprieno, Michele Paloscia, Livio Sisto, Nicola Amoruso, Micaela Paparella, Michelangelo Cavone; ma altri sono in procinto di firmare), l’azienda ha ritenuto di non dover rispondere all’appello. «Da lunedì scorso, cioè da quando ho reso note le azioni e le intenzioni di tutto il Consiglio comunale in relazione al caso del Cup del Policlinico, ancora non accessibile per le operazioni a sportello dal 9 marzo del 2020, ho potuto apprendere solo da articoli di giornale - afferma Scaramuzzi - che gli anziani e i fragili andrebbero preservati dalle condizioni di rischio che sale di attesa o mezzi pubblici per raggiungere uno sportello di prenotazione possono generare. Quindi, secondo l’azienda Policlinico i nostri anziani non dovrebbero recarsi negli uffici postali o in banca per ritirare la loro pensione? Non dovrebbero andare in farmacia per acquistare i farmaci e i prodotti necessari per il mantenimento della loro salute? E al supermercato? E dal salumiere? Sono tutti luoghi pubblici in cui si effettuano “operazioni a sportello”, non vi pare? Oppure dobbiamo dare per scontato che i nostri anziani utilizzino il banking on line, l’app di Poste italiane per le operazioni postali o l’app per la spesa on line?».

DISCREPANZA Scaramuzzi sottolinea, poi, la discrepanza rispetto alla Asl, dove il servizio è garantito. «Qualcuno - aggiunge - mi può spiegare perché i Cup delle altre Asl pugliesi e di tutti gli altri più importanti complessi ospedalieri della nazione funzionano regolarmente anche a sportello? In definitiva, siamo in grado di dare alla cittadinanza e alle nostre fasce deboli una risposta seria e degna del nome che il nostro principale nosocomio porta da decenni? O vogliamo trovare scuse di second’ordine per giustificare scelte aziendali e aziendalistiche miopi e prive di una visione egualitaria del pubblico a cui ci si rivolge? Come ha scritto ieri la Gazzetta sarà il caso ora di trovare un rimedio anche per gli anziani. Io continuerò a interessarmi e a tenere viva l’attenzione su questo tema assieme a tutti i colleghi del nostro Consiglio comunale. Intanto, però, è lecito chiedere ad un soggetto pubblico così importante una risposta chiara e senza escamotage comunicativi sulla strategia che si sta seguendo, su cosa si sta facendo e cosa si vorrà fare realmente al riguardo? La città e io per primo restiamo in ascolto».

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