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Bari, è caccia al tesoro per le «Muvt» card per gli abbonamenti bus a 20 euro: introvabili

 
Francesco Petruzzelli

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Francesco Petruzzelli

Bari, è caccia al tesoro per le «Muvt» card per gli abbonamenti bus a 20 euro: introvabili

Nel pomeriggio di ieri attivate grazie all’applicazione le prime 1.886 tessere

Martedì 14 Febbraio 2023, 11:06

14:14

BARI - In tilt sono andati soprattutto i rivenditori. Dai tabaccai agli edicolanti. Chi a rispondere alle numerose telefonate – per la serie «guardi le ho appena terminate», «noi non ne abbiamo mai vendute» - e chi a dare evasive speranze temporali del tipo «non ne ho, forse mi arrivano domani, forse venerdì. forse nel fine settimana». O forse chissà quando.

Sono state una piccola caccia al tesoro le prime ore del debutto delle card di «Muvt in Bus 365». Che detta così sembrerebbe uno sbrigativo invito in dialetto barese a muoversi, ma in realtà è lo slogan dei 20mila abbonamenti a tariffa super scontata. Venti euro all’anno, rispetto ai tradizionali 250 euro, per viaggiare su tutte le linee urbane di Amtab. Senza alcun limite su percorsi e orari. Lasciando così l’auto a casa.

E l’annuncio a sorpresa del Comune - solo due ore di preavviso sul click day iniziato alle ore 12 - ha mandato in confusione i meno attenti. O, se preferite, i ritardatari. Perché attorno a questo nuovo sistema, che negli obiettivi del sindaco Antonio Decaro è un incentivo alla mobilità sostenibile e alla riduzione di auto e smog tra le vie della città, nei giorni scorsi si sono mosse vere e proprie squadre «attrezzate». Cittadini che hanno comprato pacchetti di Muvt Card, le tessere (da due euro) con le quali accedere all’apposita app, sincronizzare i propri dati e i numeri seriali, procedere con l’acquisto digitale a 20 euro. E iniziare così la propria corsa.

Rivendita numero, piazza Umberto angolo via Sparano. Avete Muvt Card? «Appena terminate, sono andate a ruba. Ho persino contattato altri colleghi per accontentare qualche cliente. Ma nulla da fare. Arriveranno nelle prossime ore», assicura Marisa Buono, titolare della Tabaccheria del Centro.

Rivendita numero due, via Ravanas nel cuore del quartiere Libertà. «Guardi, il telefono non smette di squillare. Sarà la quarantesima telefonata da stamattina (siamo alle ore 12 e 30, ndr). Io le ho già terminate perché nei giorni scorsi in tanti hanno fatto scorta di tessere, sapendo che a breve sarebbe partita questa promozione», dice il tabaccaio Vincenzo Leonetti.

In via Crispi invece altri due rivenditori spiegano: «Vendiamo biglietti, ma Muvt Card no. Non conviene e c’è poca richiesta. In un quartiere popolare come il Libertà si usano poco i mezzi pubblici. Il centro è a due passi». E come dargli, logisticamente, torto.

Resta poi l’aspetto economico: su ogni due euro di card, al rivenditore va un aggio del 4 per cento. In pratica 8 centesimi a tessere. Non proprio un affarone.

E spostandoci dalla vita reale a quella virtuale, le bacheche social del Comune e della pagina Muvt Amtab diventano una sorta di «uffici reclami». Con i social manager a impazzire per la quantità di risposte e delucidazioni da dare nell’arco di una mattinata. Spuntano i dubbiosi, gli scettici, gli Speedy Gonzales («fatta in pochissimi minuti, facilissimo!») e i «non nativi digitali» con le varie doglianze «non si apre la app», «metto il codice e mi dà errore», «ma dove e quanto si paga?». E si potrebbe andare all’infinito.

Reclami e smarrimento a parte, le prime ore fanno registrare buoni numeri. Nelle prime quattro ore di attivazione (dalle 12 alle 16) sono stati sottoscritti 1626 abbonamenti di cui 1228 tra residenti e dimoranti, 363 per studenti e 35 per gli over 65. Numeri poi aumentati intorno alle ore 18 con 1886 tessere complessive.

E a chi in queste ore, sempre sui social, continua a chiedere «ma io che vivo a Modugno, posso ottenere l’abbonamento annuale a 20 euro?». La risposta sta sui siti di Comune e Amtab, nelle rispettive sezioni Faq (le domande più frequenti). Le card sono riservate ai residenti e ai dimoranti, cioè a coloro che «pur avendo fissato la propria residenza anagrafica fuori dal Comune di Bari, si trovino a dimorare stabilmente nella città di Bari, disponendo di un appartamento ad uso abitativo, ovvero siano iscritti nello schedario della popolazione temporanea della città di Bari». «Potranno altresì – si legge ancora nel vademecum - ottenere l’agevolazione gli studenti di ogni ordine e grado che, pur non risiedendo o dimorando nel Comune di Bari, attestano che il proprio luogo di studio è a Bari. I cittadini minorenni potranno accedere all’agevolazione solo previa autocertificazione sottoscritta dei genitori o dei tutori legali».

La corsa è quindi solo all’inizio.

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