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Bari città a trazione grillina, il centrodestra fa il pieno nonostante la Lega. Pd: grande flop

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Bari città a trazione grillina, il centrodestra fa il pieno nonostante la Lega. Pd: grande flop

Un comitato elettorale pentastellato a Bari (Foto Fasano)

Vittorie nei collegi trascinate dall’effetto Meloni, disfatta dei candidati Dem

Lunedì 26 Settembre 2022, 11:15

21:42

Il centrodestra fa il pieno nei collegi, ma a Bari città (così come nel resto della Puglia) è il Movimento 5 Stelle a confermarsi primo partito. La differenza sta tutta nell’effetto Meloni, che nonostante la debacle della Lega trascina alla vittoria i candidati di coalizione nell’uninominale (Davide Bellomo alla Camera, Filippo Melchiorre al Senato) ma non impedisce ai grillini di firmare il vero exploit: il 27% di consensi nel capoluogo contro il 23,4% di Fratelli d’Italia. Al punto tale che su Bari alla Camera l’uomo di Conte, l’ex addetto stampa del gruppo regionale (poi con Casaleggio) Alberto De Giglio è superato solo per 300 voti dalla candidata del Pd, Luisa Torsi, che comunque nella sfida dell’uninominale finirà soltanto terza, staccata di ben 3 punti dal grillino.

Nel capoluogo hanno votato circa 152mila elettori, pari al 58,35% degli aventi diritto (circa due punti in più della media pugliese). L’area metropolitana di Bari è seconda al Sud per incidenza del reddito di cittadinanza, dato che potrebbe aver influito nelle scelte pur considerando che 5 anni fa, cioè nel momento di massimo splendore, i grillini toccarono il 43% facendo il pieno in tutti i collegi. I 15 punti percentuali lasciati per strada creano una sfida a tre, sia alla Camera che al Senato, con il Terzo polo di Calenda che si attesta al 5% (due punti sotto la media nazionale). L’Alleanza Verdi-Sinistra di Bonelli-Fratoianni è di poco sopra il 4% alla Camera (al 3,63% al Senato), mentre - altro elemento non secondario - Forza Italia doppia la Lega: alla Camera 8,64% per Berlusconi contro il 4,13% di Salvini, al Senato 8,11% contro 4,23%.

Insieme alla Lega, che prende la metà rispetto alla media nazionale, è dunque il Pd il grande sconfitto nonostante quello che dicono i numeri. Nella città che amministrano da quasi vent’anni di fila, e con l’effetto traino del governatore Michele Emiliano, i Dem passano dal 16% del 2018 al 19% di domenica, ma in coalizione superano la soglia del 20% solo grazie a +Europa (che ha gli stessi voti di 4 anni fa) e all’alleanza con Verdi e Sinistra. All’uninominale però i candidati di bandiera però non sfondano e recitano la parte dell’agnello sacrificale: la professoressa universitaria Luisa Torsi, voluta da Decaro, e il musicista (ex grillino, parlamentare uscente) Michele Nitti pagano le colpe della coalizione che (forse non a caso) non ha voluto schierare nessuno dei big Pd nonostante nei sondaggi entrambi i collegi fossero considerati contendibili. Ma nel Barese è sempre Conte a convincere più della Meloni.

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