Sabato 06 Settembre 2025 | 18:41

Reddito di cittadinanza e bonus, tutti a caccia di un sostegno

 
Francesco Petruzzelli

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Francesco Petruzzelli

Reddito di cittadinanza e bonus, tutti a caccia di un sostegno

Riprende la macchina dei frequentatori dei Caf

Centri di assistenza fiscale presi d’assalto a Bari. E c’è chi rifiuta il lavoro proposto. Il caro vita fa crescere i cittadini «disperati»

Giovedì 08 Settembre 2022, 12:51

Le domande sono sempre le stesse. Non conta il quartiere né l’età anagrafica. Giovani e meno giovani in cerca di un aiuto concreto. Che sia un semplice bonus – nel ventaglio di agevolazioni su luce, acqua e gas – o più realisticamente il reddito di cittadinanza. Con l’inevitabile delusione di sentirsi spesso dire: «Guardi, ma purtroppo lei non ha i requisiti».

Crisi e Caf

La crisi morde, le bollette e il caro vita sono al rialzo e si fanno sentire. E quindi riprende la macchina dei frequentatori dei Caf e dei patronati. I tanti baresi che in queste settimane stanno tornando a bussare ai centri di assistenza fiscale e previdenziale. Per pratiche, domande, moduli, tutto quello che c’è da sapere e da compilare nella speranza di un sostegno reale o di qualche agevolazione. Nella speranza insomma di poter far fronte alle spese su cibo, casa, scuola e soprattutto bollette. In vista di un autunno che si preannuncia complesso.
richieste «La forte richiesta c’è sempre stata. E ancor prima della guerra in Ucraina e della crisi del gas - spiega Dino Tartarino dal suo Caf di corso Alcide De Gasperi -. Certo, in questa fase così delicata stiamo registrando qualcosa in più. Non solo per il reddito di cittadinanza ma anche per le agevolazioni. Molti ci stanno chiedendo informazioni sul bonus idrico e su buoni libri per la ripresa della scuola».

Reddito di cittadinanza

Una costante, poi, la richiesta del reddito di cittadinanza. «Lo richiedono dai 55 anni in giù. Spesso si tratta di nuclei familiari che cercano di arrangiarsi in vari modi e con qualche lavoretto». C’è anche chi, ad esempio, pur di non perdere il sussidio da 850 euro assegnato al proprio marito, ha rifiutato un regolare posto di lavoro. E non si tratta di casi isolati. «Un mio amico della provincia di Bari – spiega Tartarino – non riesce più a trovare personale per il suo locale. Nemmeno per i turni del fine settimana». Altro quartiere, altro caf. Questa volta in via Pascoli al quartiere Libertà, a due passi dal Tribunale. «Stiamo ricevendo tantissimi utenti convinti di avere diritto a qualche bonus, perché magari l’hanno letto sui social e in appositi gruppi Facebook – spiega Pino Neviera -. Noi forniamo tutte le informazioni spiegando che i bonus sono agganciati al reddito Isee e che a seconda delle fasce vengono dati in automatico nella bolletta o agli sportelli postali, come nel caso del bonus idrico».

Spiazzati

Poi c’è il capitolo reddito di cittadinanza con tutta la documentazione relativa agli ultimi due anni su reddito Isee e conti bancari. E calcoli alla mano molti potenziali beneficiari restano fuori e spesso spiazzati. Questo Caf – siamo in un quartiere molto popolare e ad alto indice di disoccupazione – ha ormai un dato consolidato: dalle 800 alle mille pratiche all’anno, con un rialzo in questi primi otto mesi del 2022 pari al 10 per cento. «Conosciamo moltissime persone che hanno perso il reddito di cittadinanza – racconta Neviera – perché adesso i controlli sono più stringenti: Inps, Comune e Agenzie delle Entrate dialogano di più incrociando le proprie banche dati e stanando così i non aventi diritto».
E poi ci sono quelli che il sussidio l’hanno perso per l’esistenza di condanne penali negli ultimi dieci anni, complice il nuovo giro di vite. «E ci siamo trovati – racconta Neviera - davanti a casi di gente realmente disperata. Di madri in lacrime perché non sanno più come sfamare i propri figli. Ecco perché sarebbe forse più giusto togliere solo la quota a chi ha un precedente penale, ma non a tutto il nucleo familiare».

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