BARI - «È sempre così, quando il presidente Emiliano viene criticato e allora scatena i suoi 'bravi' fedelissimi: ieri nell’ordine prima i capigruppo di Pd e Con, Caracciolo e Tupputi, e nella notte anche colui che si firma ancora segretario regionale del Pd, Lacarra». Ma «nessuna risposta alla mia domanda» sulla utilità dell’ospedale Covid. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale pugliese, Ignazio Zullo, in merito alla decisione della Regione di lasciare attivo l’ospedale Covid in Fiera a Bari. «La necessità - dice Zullo - di implementare di ulteriori 276 posti letto di terapia intensiva era conosciuta fin dal maggio 2020, perché Emiliano aspetta sei mesi e solo nel novembre 2020 si attiva per allestire in estrema urgenza l'ospedale in Fiera? Negligenza, inerzia o era tutto studiato? Nel 2020, in piena pandemia, non poteva ammettersi né negligenza né inerzia. Se era noto a tutti che al 31 marzo 2022 si doveva smantellare per il venir meno dello stato di emergenza, perché si chiede solo ora un piano di ridistribuzione dei ricoveri fino al 31 dicembre prossimo e non lo si è chiesto in funzione del 31 marzo? Negligenza, inerzia o è stato tutto studiato, anche in questo caso?»

foto d'archivio
Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale pugliese, in merito alla decisione della Regione di lasciare attivo l’ospedale Covid in Fiera
Sabato 02 Aprile 2022, 18:37