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L’ospedale in Fiera a Bari non chiude, la soluzione è attesa da Roma. Braccio di ferro tra Emiliano e Decaro

 
Marco Seclì

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Marco Seclì

Il senatore Marti: «Ospedale in Fiera, il governatore decida e indichi una proposta per evitare sprechi»

Bari, l'ospedale in Fiera

In arrivo la «requisizione bis» per i padiglioni in cui sono stati allestiti i reparti Covid. Il Policlinico di Bari continuerà a gestire la struttura

Giovedì 31 Marzo 2022, 13:31

19:25

BARI - L’annunciato ultimo giro di lancette ritroverà l’ospedale della Fiera del Levante lì dove l’aveva lasciato 24 ore prima. E ora si attende solo l’ordinanza che salva l’operatività della struttura, che potrebbe portare la firma del successore del generale Figliuolo. Niente smantellamento e restituzione delle aree requisite, come previsto dalla fine dello stato d’emergenza legato alla pandemia, che alla mezzanotte di oggi scade in tutta Italia. Né poteva essere altrimenti: impossibile in quattro e quattr’otto trasferire altrove la cinquantina di pazienti ricoverati nei padiglioni del quartiere fieristico trasformati in reparti di terapia intensiva e subintensiva Covid.

D’altra parte, i «tecnici» della sanità regionale hanno insistito sulla necessità di tenere in funzione il presidio. Esigenza confermata dalla relazione stilata dal Dipartimento promozione della salute e trasmessa ieri mattina al Policlinico di Bari per confermare l’ordine di mantenere operativo l’ospedale. Il virus - viene evidenziato - circola ancora. Le indicazioni di tipo epidemiologico non consentono di considerare l’emergenza alle spalle: il flusso dei ricoveri - è la previsione - si manterrà elevato per i prossimi mesi. Così, il Dipartimento diretto da Vito Montanaro ha chiesto di non sospendere l’attività della struttura. Richiesta in linea, viene evidenziato, con il decreto legge 24, in vigore da venerdì scorso, che contiene le «disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da Covid-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza». E che permette alle amministrazioni competenti di adottare motivate ordinanze per prorogare la funzione delle strutture nate per l’emergenza, preservandone «fino al 31 dicembre 2022, la necessaria capacità operativa e di pronta reazione durante la fase di progressivo rientro nell'ordinario». Senza contare, ha più volte sostenuto la Regione con il presidente Michele Emiliano e con l’assessore alla Salute Rocco Palese, che l’ospedale della Fiera può essere utilizzato anche per affrontare al meglio un’altra emergenza: quella dei profughi che fuggono dalla guerra in Ucraina. Stessa ragione che rafforzerebbe la richiesta della Asl di Bari di non chiudere l’hub vaccinale lì presente. Tutte motivazioni che spingono a reiterare l’ordinanza di requisizione delle aree occupate dal presidio anti-Covid, che da domani avrebbero dovuto essere restituite al legittimo proprietario, la società Fiera del Levante.

Il presidente Emiliano, come la «Gazzetta» ha rivelato ieri, aveva scritto al governo confidando in un intervento legislativo mirato a risolvere la faccenda. E proprio da Roma può arrivare la soluzione della questione, sotto forma di un provvedimento dell'unità di crisi da ieri affidata al generale Petroni. Rimane da capire se sarà superato in questo modo pure il problema dei costi, che con la fine dell’emergenza non sono più coperti interamente dallo Stato. L’indennità per l’occupazione dei padiglioni della fiera è di 110mila euro al mese, che da domani peserebbero sul bilancio della Regione.

LE PAROLE DI EMILIANO -  «Chiediamo la formale disponibilità a consentire» a Protezione civile regionale, Policlinico e Asl Bari «la prosecuzione dell’utilizzo temporaneo delle strutture sanitarie», hub vaccinale e ospedale Covid nella Fiera del Levante, «sino alla cessazione delle esigenze sanitarie e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2022». È quanto scritto dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e dall’assessore regionale alla Salute Rocco Palese in una lettera inviata nella serata di ieri a Ente Fiera e Nuova FdL, sindaco di Bari e Camera di Commercio. La Regione, cioè, comunica formalmente l’esigenza di continuare a usare la struttura per le maxi emergenze allestita in Fiera quasi un anno e mezzo fa sulla base di un provvedimento di requisizione da parte della Prefettura eseguito il 25 novembre 2020 e in vigore fino alla fine dello stato di emergenza, quindi fino a oggi. «L'hub vaccinale - spiegano Emiliano e Palese - è essenziale per continuare a garantire il livello di vaccinazioni sinora tenuto dalla Regione e la struttura ospedaliera attualmente ospita 50 pazienti (47 in terapia sub-intensiva e 3 in terapia intensiva) in quanto il Policlinico ha saturato tutti i posti letto disponibili e continua a crescere la pressione sul pronto soccorso». Inoltre «il numero dei pazienti ricoverati è destinato ad aumentare - continuano - non solo in ragione dell’attuale innalzamento della curva epidemica (in Puglia negli ultimi sette giorni i casi di positività sono cresciuti del 51,6%), ma anche in previsione dell’ulteriore arrivo di profughi ucraini bisognosi di cura e assistenza sanitaria». "Tali urgenti i improcrastinabili esigenze - aggiungono - sono state già formalmente rappresentate agli organi di governo con una nota ad oggi rimasta priva di riscontro». 

IL COMMENTO DI DECARO - «Sarà indispensabile definire un piano di rilascio degli spazi per il ripristino delle attività fieristiche, di intesa con l’ente Fiera del Levante e con la società concessionaria Nuova FdL». E’ la risposta del sindaco di Bari, Antonio Decaro, alla nota della Regione Puglia con la quale il presidente, Michele Emiliano, e l’assessore, Rocco Palese, hanno chiesto di continuare a usare la struttura Covid realizzata nella Fiera del Levante oltre lo stato di emergenza, che scade oggi, e comunque non oltre il 31 dicembre 2022. Decaro «non rileva elementi ostativi a mantenere l’attuale operatività della struttura sino alla cessazione delle esigenze sanitarie», ma chiede tempi certi, evidenziando che «le aree temporaneamente occupate dalle strutture sanitarie sottraggono spazi decisivi per lo svolgimento dell’attività fieristica» e che, quindi, un piano concordato di rilascio è necessario «al fine di non pregiudicare la presenza sul territorio di una realtà, fondamentale per promuovere l’economia regionale, che da oltre 90 anni rappresenta un simbolo identitario del nostro territorio e per la quale, a partire dal 2014, i soci fondatori e la Regione hanno investito consistenti risorse finanziarie per supportare il programma di risanamento finanziario e riequilibrio economico». Infine, visto che la requisizione disposta dalla Prefettura nel novembre 2020 scade oggi, "l'intesa sulla prosecuzione temporanea - precisa Decaro - dovrà essere perfezionata nel più breve tempo possibile anche per limitare allo stretto indispensabile ogni ipotesi di occupazione senza titolo delle aree in oggetto». 

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