In queste settimane il dibattito sul futuro della città in ordine al metodo di raccolta dei rifiuti ha assunto una centralità sempre più rilevante. Da una parte c'è l'assessore Petruzzelli, che continua a perorare la causa del porta a porta dall'altra il vice presidente del consiglio comunale Fabio Romito, che si sta battendo per far cambiare idea al sindaco Decaro.
«Il sistema porta a porta non può essere esteso a tutta la Città per due motivi molto semplici - spiega Romito -: il primo è che è un sistema di raccolta molto costoso e con un grande impatto sull'impiego di personale motivo per cui è stato gradualmente abbandonato in quasi tutte le città italiane che lo avevano adottato».
«Il secondo è che in un momento come quello che stiamo vivendo, sarebbe impossibile aumentare ancora il costo della Tari, che per il principio del full cost recovery deve essere coperto integralmente dai fruitori del servizio».
La soluzione per Romito è molto semplice: «Cassonetti interrati - così da eliminare il degrado che ormai regna sovrano in città - con sistema di lettura dei sacchetti, in modo da arrivare ad un metodo di tariffazione puntuale e isole ecologiche distribuite in modo uniforme in tutta la Città. Bisogna, poi, intervenire su un altro aspetto fondamentale: convincere i baresi a differenziare di più e meglio, con politiche incentivanti serie e concrete diverse da quelle attualmente vigenti. Oggi, infatti , per ricevere un buono di 5 euro bisogna raccogliere e conferire più di 1500 bottiglie di plastica, obiettivo irrealistico e irraggiungibile. Direi grottesco. Invece bisogna punire chi sbaglia, ma premiare - economicamente - i cittadini virtuosi».