BARI - Dal 31 marzo i 138 lavoratori dell’azienda Baritech, nella zona industriale di Bari, potrebbero restare senza lavoro: per evitare il licenziamento collettivo e garantire almeno gli ammortizzatori sociali, verrà chiesto l’intervento anche del Mise. E’ quanto emerso oggi durante le audizioni in VI commissione del Consiglio pugliese durante le quali sono stati ascoltati l’assessore al Lavoro Sebastiano Leo, il presidente della Task force regionale per l'occupazione, Leo Caroli, i sindacati e i rappresentanti aziendali. L’azienda, già in crisi, durante la pandemia ha iniziato a produrre mascherine e altri Dpi, ma adesso registra "perdite senza prospettiva», hanno detto. il responsabile delle risorse umane e l’amministratore delegato dell’azienda. Il 21 aprile scade anche la cassa integrazione, quindi i lavoratori potrebbero ritrovarsi senza lavoro e senza alcun sostegno economico. Si cercano soluzioni per un processo di reindustrializzazione in altri settori e, di pari passo, le parti sono anche alla ricerca di altri investitori. Sul tavolo della task force ci sono tre interessamenti. «L'azienda storica della zona industriale di Bari - commenta il consigliere regionale di Forza Italia, Paride Mazzotta, che ha chiesto le audizioni - durante la pandemia ha iniziato a produrre mascherine, ma ora non è più nelle condizioni di proseguire con l'attività e i dipendenti, dal 31 marzo, potrebbero rimanere senza lavoro. Si tratta di una vicenda molto delicata e che potrebbe avere un drammatico impatto socio-economico, coinvolgendo 138 lavoratori e le loro famiglie. L’impegno assunto da tutti è quello di ampliare il coinvolgimento istituzionale, chiedendo un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico».

Rischio licenziamenti Baritech dal 31 marzo
Mercoledì 02 Marzo 2022, 14:12
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