Bari - La movida, croce e delizia della città. I residenti della zona Umbertina non ne possono più e contestano lo stato di cose. Ogni sera, fino a notte inoltrata, a centinaia, se non migliaia, si assembrano dinanzi a pub, birrerie, vinerie, locali tra via Cognetti, via Abbrescia, largo Adua. Schiamazzi, alcol a fiumi, e i residenti temono circoli anche altro anche se nessuno può provarlo. L’intera area sarebbe di fatto trasformata in zona pedonale. Fra Ruggiero Doronzo, parroco della chiesa dell’Immacolata, racconta la vita notturna di quella zona.
«Nella stagione invernale - afferma il religioso - si comincia tra le 19,30 e le 20, in estate alle 22 con veri e propri assembramenti. I giovani si radunano in massa tra via Cognetti, largo Adua e via Abbrescia. Da qualche anno, quest’area si è trasformata in zona pedonalizzata di fatto». Spiega: «All’incirca un migliaio di persone, soprattutto giovani, impedisce il regolare transito veicolare. Stazionano in strada e sono così tanti che non possono spostarsi altrove. Si pone anzitutto un problema di sicurezza per chi è in strada ma in concreto è impedito il transito di ambulanze e di auto delle forze dell’ordine». Qualche vettura privata, a sentire il nostro interlocutore, quando tenta di passare tra la folla, «viene colpita da pugni e manate sul tettuccio e sul cofano. Volano insulti, fischi, quei gruppi di persone spesso, con strafottenza, non si spostano. Diamo loro fastidio, ma noi abitiamo in quella strada. Quello è comunque uno snodo importante», si sfoga fra Ruggiero.
Problema nel problema. Molte palazzine hanno il passo carrabile come il convento di fra Ruggiero. I residenti devono entrare con l’auto nel garage o nel recinto interno. «In pratica non si può, perché gruppi di persone stazionano con il bicchiere o la bottiglia in mano davanti al passo carrabile. E se provi a suonare il clacson nessuno si sposta, per cui sei costretto a parcheggiare in un’altra zona nonostante paghiamo per ottenere l’ingresso». Ancora: «L’altra sera - racconta il parroco - ho chiamato la Polizia locale che è giunta letteralmente dopo un’ora. Al telefono, un agente mi ha chiesto quale fosse il numero del mio passo carrabile. Questa richiesta mi è parsa risibile». L’uomo di Chiesa è esplicito: «Non è una questione personale o della parrocchia, intendiamoci. È sorto un comitato di quartiere che sta ponendo una serie di questioni inerenti la qualità della vita».
Un altro scenario, tutt’altro che marginale. «Intere famiglie con bambini al seguito, specie nelle calde serate estive, fanno una passeggiata sul lungomare. Al momento di rientrare, trovano una muraglia umana che ostruisce il portone. Se chiedono la gentilezza di spostarsi, a volte volano fischi e insulti, o addirittura quelle persone non si spostano. Bivaccano - il frate pesa le parole - sino alle 3 del mattino, molti si ubriacano o fumano, per cui negli androni delle scale condominiali giungono ondate di fumo provenienti da decine di ragazzi». Quindi intorno alle 3 termina la baraonda. Alle 4 i dipendenti dei locali svuotano tutto il vetro delle bottiglie di alcolici nei cassonetti: «Finalmente stai dormendo ma sei svegliato di soprassalto dal fracasso infernale. Si riprende a dormire ma alle 5 passa di lì il camion dei rifiuti che ripete la manovra con identico rumore terribile», è la cronaca del sacerdote.
Insomma, la qualità della vita va a farsi benedire, è proprio il caso di dire. «Un paio di settimane fa una volante dei Carabinieri è transitata per controlli. C’era ancora il coprifuoco alle 22. Quando questi gruppi si videro intimare dai militari l’invito a evacuare la zona, diedero sfogo a fischi e a pugni sul tettuccio della pattuglia. Sono state lanciate anche bottiglie. Ebbene, la sera successiva i Carabinieri si appostarono sui tetti delle abitazioni circostanti per verificare che cosa accade a tarda ora».
Parla un altro cittadino che chiede l’anonimato. Cita un fatto. «L’altra notte, intorno alle 4, ignoti hanno divelto la saracinesca di una gioielleria in via Abbrescia all’angolo con via Imbriani. Hanno operato indisturbati perché con quella baraonda nessuno avrebbe mai potuto accorgersi di nulla. Il gioielliere però ha i filmati delle videocamere». Riflette: «È accettabile la invasione di tavolini all’esterno dei locali? Il quartiere lentamente si sta svuotando perché i cittadini si trasferiscono altrove, e alcuni appartamenti vuoti sono occupati ormai dai bed & breakfast».