Vaccini anti Covid, l'appello dell'associazione disabili di Bari: «Inserirli tra priorità»
NEWS DALLA SEZIONE
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
i più letti
L'emergenza
Massimiliano Scagliarini
27 Gennaio 2021
BARI - I lavori suppletivi nel nuovo ospedale prefabbricato della Fiera del Levante faranno slittare l’apertura di almeno dieci giorni. Ma l’avvio dei ricoveri andrà molto probabilmente anche oltre il 10 febbraio: oltre a non esserci un accordo, non esiste - denunciano i sindacati, convocati martedì prossimo dal commissario straordinario del Policlinico, Vitangelo Dattoli, cui la Regione ha affidato la gestione della struttura - la dotazione di personale necessaria per garantirne il funzionamento. «Siamo di fronte a una operazione che si preannuncia fallimentare e disastrosa - attacca Massimo Mincuzzi, segretario regionale della Fials, principale sindacato pugliese di categoria -, perché non risolve alcuno dei problemi di cui si parla.
I sindacati non sono stati minimamente coinvolti in nessuna fase dell’iniziativa, e stando a quanto leggiamo dalla stampa l’idea è di trasferire il personale: questo significherà, semplicemente, togliere capacità di assistenza da una parte per spostarla da un’altra». La Protezione civile, come la «Gazzetta» ha raccontato ieri, ha riaperto il cantiere chiuso il 16 gennaio per effettuare ulteriori opere richieste dal Policlinico: «Ormai - dice Mincuzzi - siamo abituati a questo tipo di azioni senza logica. Si blocca tutto per realizzare gli studi dei medici, necessari per garantire l’attività a pagamento intra-moenia, e non si risolve il problema che riguarda gli infermieri. Il Policlinico ha appena emanato un avviso pubblico per 200 unità a tempo determinato, senza far riferimento alla nuova struttura, ma con una singolare previsione di punteggio per chi ha esperienza in area covid: potrebbe servire a sanare la situazione delle chiamate dirette, ma creerà scoperture a catena se parteciperanno gli infermieri in attesa della mobilità». I problemi sul tavolo restano insomma molto complicati. Il Policlinico ha deciso di attivare solo 106 dei 152 posti letto disponibili: serve a «ripulire» dal covid il padiglione Asclepios (dove dunque potrà ripartire l’attività chirurgica di alta complessità), ma lascia vuota per due terzi la struttura provvisoria che dovrebbe costituire la valvola di sfogo del sistema. Il fattore limitante è, ancora una volta, il personale: per questo Dattoli chiederà alla Regione di coinvolgere nella gestione anche la Asl di Bari. Nella struttura andranno anche i reparti medici (e per questo è stato deciso di aggiungere a posteriori anche bagni per i degenti inizialmente non previsti). Ma c’è da sciogliere il nodo dell’operatività per i ricoveri: non essendo stato previsto un Pronto soccorso, dovrà essere attivato un meccanismo di trasporto secondario dagli ospedali verso la Fiera, coinvolgendo il 118. Ieri intanto Emiliano ha annunciato di aver incaricato il Nucleo ispettivo sanitario di compiere verifiche amministrative sui vaccini somministrati a chi non ne ha diritto. Già la scorsa settimana gli elenchi sono stati acquisiti dai Nas, sia di iniziativa che su delega di alcune Procure pugliesi: al momento si stima che le somministrazioni improprie siano circa 200.
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su