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Trivelle in Puglia, il governatore scrive a Conte: «No a ricerche in mare»

 
Redazione online

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Emiliano e l’assessora all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio hanno inviato la missiva al premier, al ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa e al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli

Martedì 29 Dicembre 2020, 15:35

18:32

BARI - 

La Regione Puglia scrive al governo Conte per ribadire il «no» alle trivelle in mare. Il governatore Michele Emiliano e l’assessora all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio hanno inviato questa mattina una lettera al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa e al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.

«La Regione Puglia - dichiara Maraschio - ha una posizione chiara in tema di tutela del mare e dell’ambiente, così come in tema di politiche energetiche. Siamo contro le trivellazioni, siamo per la decarbonizzazione, siamo per il coinvolgimento delle popolazioni nelle scelte che impattano sul territorio. Per questa ragione abbiamo inviato una lettera al Governo, in pieno spirito di collaborazione istituzionale, per scongiurare la ripresa delle attività di ricerca di idrocarburi nel nostro mare e tracciare una linea di azione comune sulla cosiddetta transizione energetica. Ricordo che la Puglia è stata tra le regioni italiane promotrici del referendum No Triv e ha ribadito questi principi nel programma di governo approvato dai pugliesi e dal Consiglio regionale». «Signor Presidente del Consiglio, Signori Ministri - si legge nella lettera - la strategia energetica del nostro Paese è uno dei nodi principali da affrontare e che non può avere incertezze o ritardi. In tal senso, fondamentale è stabilire un indirizzo politico chiaro e univoco rispetto alle scelte da adottare anche in considerazione degli impegni internazionali e nazionali finalizzati al contrasto ai cambiamenti climatici. La Puglia ha da tempo assunto scelte nette in materia energetica, provando ad anticipare processi di decarbonizzazione e conversione ecologica del sistema economico e produttivo, che ad oggi non sono più rinviabili». «Siamo a conoscenza - scrivono ancora Emiliano e l'assessora - che anche il governo nazionale condivide la medesima sensibilità su questi temi, ragione per la quale sentiamo l’urgenza, con la presente, di esprimere preoccupazione per il ritardo con cui si sta discutendo del «Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee».

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