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Norman Atlantic, difesa imputati: «Bisogna trasferire il processo»

 
Redazione online

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Norman Atlantic, iniziate a Bari le operazioni di svuotamento

I legali: «Tribunale Bari non è competente sul naufragio»

Mercoledì 09 Dicembre 2020, 17:40

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BARI - Il processo sul naufragio della Norman Atlantic, avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 2014, dopo un rogo scoppiato a bordo, e che causò la morte di 31 persone e il ferimento di 64 passeggeri, dovrebbe essere trasferito a Brindisi (dove la nave approdò come primo porto), a Rovigo (dove ha sede la società proprietaria del traghetto, la Visemar) o fuori dall’Italia, essendo il fatto avvenuto al largo delle coste albanesi. Sono le questioni preliminari sollevate dai difensori degli imputati nel processo in corso dinanzi al Tribunale di Bari e sulle quali i giudici si sono riservati di decidere. Alcune difese hanno anche eccepito la inutilizzabilità dell’incidente probatorio nei confronti degli imputati che sono stati coinvolti nel procedimento dopo la perizia e la "litispendenza comunitaria», cioè l’esistenza di un altro processo sugli stessi fatti attualmente in corso in Grecia, dove ha sede la società noleggiatrice della nave naufragata, la Anek Lines.

Anche la Procura ha sollevato alcune questioni preliminari sulle quali il Tribunale sarà chiamato a pronunciarsi, tra le quali quella relativa al sequestro del relitto, annullato dalla Cassazione dopo che lo stesso era stato ormai rottamato. Nel processo, che si è celebrato in video-conferenza per le norme anti-Covid ed è stato rinviato per la prossima udienza al 17 febbraio, sono imputate 32 persone: l’armatore Carlo Visentini, i due legali rappresentanti della greca Anek Lines, il comandante Argilio Giacomazzi e 26 membri dell’equipaggio, oltre alle due società. Agli imputati i pm Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano contestano, a vario titolo, i reati di cooperazione colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime oltre a numerose violazioni sulla sicurezza e al codice della navigazione. Si sono costituti parti civili i ministeri dell’Ambiente, della Difesa e degli Interni, le associazioni Codacons, Confconsumatori e Anmil e circa 70 familiari di vittime e superstiti.

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