È nei momenti di incertezza e di paura che bisogna continuare a programmare il futuro. Per questo motivo, nei mesi appena trascorsi, mentre tutto intorno improvvisamente si fermava, mentre il mondo si è chiuso impaurito davanti ad un nemico invisibile e infido quale è ancora oggi il Covid 19, noi abbiamo continuato a studiare e a programmare quello che accadrà dopo, quando la vita e la scienza avranno avuto la meglio. Per questo ieri, con un click, abbiamo provato a immaginare la Bari del 2022, inoltrando la candidatura ufficiale per il prestigioso titolo di capitale italiana della cultura nel 2022.
Un dossier, in parte già elaborato grazie alla collaborazione di tanti operatori culturali, politici e istituzionali della città, e insieme una sfida che eravamo pronti a condividere con gli altri Comuni dell'area metropolitana, e che si è fermato quel 2 marzo, data della prima scadenza della competizione, perché nel frattempo l'Italia si è letteralmente bloccata. Da lì a pochi giorni, infatti, il Presidente del Consiglio avrebbe ufficializzato il provvedimento di Lockdown totale.
E anche la cultura si è fermata. Cosi come si è fermata la vita a Parma, città insignita di questo titolo per il 2020. Ed è per questo che il Ministero, in accordo con tutti i Comuni, ha deciso di confermare la città emiliana anche per il 2021, vista l'impossibilità di vivere questo anno appieno.
Ora la corsa è ripartita per il 2022 e la città di Bari ha scelto di schierarsi ai nastri di partenza, con la forza e il coraggio di una comunità che ha affrontato questo periodo difficile sempre a testa alta, rafforzando ancor di più quei legami di identità e solidarietà che sono una delle componenti fondamentali del dossier presentato, che si ispira, come già detto, alla figura di San Nicola.
Il nostro è stato un lavoro corale, di analisi e interpretazione del rapporto di identificazione tra San Nicola e Bari che è millenario e profondo, oltre ad essere completamente trasversale per ceto sociale, credo religioso e quartiere.
Abbiamo tra le mani non solo un simbolo religioso ed ecumenico che unisce come nessun altro le culture e le religioni - si pensi alla presenza di Papa Francesco, che per due anni consecutivi ha scelto Bari come città di pace e di dialogo - ma anche un’icona che si afferma con sempre maggior forza nella cultura laica, portando con sé messaggi positivi di accoglienza, contaminazione e dialogo. Con questa candidatura puntiamo a fare di Bari una città protagonista dell'Italia che riparte e torna a guardare con più fiducia al futuro.