Un medico in ogni istituto che si occupi di sorvegliare sul servizio sanitario: la riapertura della scuola in sicurezza passa anche attraverso questa disposizione. È finalmente pronta la bozza del protocollo d’intesa tra ministero dell’Istruzione e sindacati scolastici e, tra le altre richieste delle parti sociali, ecco rinverdire e potenziare la figura del medico a scuola. «Un medico è essenziale per una sicura ripartenza - conferma Alba Decataldo, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo «Massari-Galilei» e reggente alla scuola secondaria «Tommaso Fiore» -. Ci sono famiglie preoccupate che stanno valutando la possibilità dell’istruzione parentale. Noi invece abbiamo il dovere di dare loro rassicurazioni per una ripartenza in sicurezza».
In realtà, la figura del medico è già presente nelle scuole di ogni ordine. «Sì, noi il medico competente lo abbiamo, è una figura obbligatoria - conferma Carlo De Nitti, dirigente scolastico dell’I.I.S.S Elena di Savoia-Piero Calamandrei - La “nuova” competenza richiesta a questa figura già esistente è legata probabilmente ad un controllo più mirato su quanto previsto dalla normativa Covid». «Quasi tutti gli istituti scolastici hanno in essere un contratto con un medico competente, singolarmente o in rete, pagato utilizzando fondi propri - ribadisce Decataldo - . Il medico si occupa delle visite al personale Ata, amministrativo, tecnico ed ausiliario, che, secondo quanto previsto dalla normativa, vanno effettuate con cadenza annuale o biennale». Il momento emergenziale, però, chiede una marcia in più. «Questo tipo di contratto ora è assolutamente insufficiente - sostiene Decataldo - servirebbe un medico, anche condiviso tra più scuole, che possa svolgere una sorveglianza sanitaria continua sul personale scolastico ma anche sugli alunni».
La bozza ministeriale prevede anche test sierologici per tutto il personale scolastico e, a cadenza periodica e a campione, sugli studenti. Al medico scolastico va attribuito un ruolo strategico, necessario in ogni istituto. «Il medico competente va coinvolto nelle attività di informazione e formazione dei lavoratori sul rischio di contagio e sulle precauzioni adottate dalla scuola - rimarca Decataldo - e deve provvedere ad informare il dirigente scolastico sugli aggiornamenti provenienti dalle fonti sanitarie istituzionali, in modo da evitare il rischio di comunicazioni inesatte». Questo perché rimane a carico dei dirigenti scolastici il compito di sorvegliare sull’applicazione delle misure.
E nella malaugurata ipotesi che si dovesse tornare alla didattica a distanza? «In quel caso il medico competente è particolarmente utile nell’individuazione di strumenti e contenuti informativi/formativi per i lavoratori - sostiene la dirigente - nell’ottica di contribuire a evitare l’isolamento sociale a garanzia di un complessivo benessere psico-fisico. Ancora, il medico competente deve essere coinvolto per l’identificazione di soggetti con particolari situazioni di fragilità, anche in relazione all’età e a eventuali patologie dei lavoratori. Quest’anno scolastico sarà un vero problema assicurare le attività didattiche con i cosiddetti lavoratori “fragili” - conclude - nell’ambito del personale docente e collaboratore scolastico».