Quello che rimarrà dell’estate 2020 del commercio barese è il comitato di accoglienza, al suono di «Benvenuti!» all’ingresso di ogni cliente. Disponibilità, grande scontistica e proposte diversificate: il dopo lockdown è un tripudio di offerte, tra vendite promozionali e attesa dei saldi ufficiali, il 1° agosto. «È l’unico modo per non soccombere. Quest’anno non è un’ipotesi ma un rischio reale» commenta Miriam, proprietaria di un negozio di accessori moda in via Melo.
«La vendita della merce primaverile è completamente saltata in tutti i negozi - le fa eco Marcello Navarra, diverse vetrine tra abbigliamento e biancheria, in zona corso Mazzini -. Merce che abbiamo conservata e pagata e che riproporremo nel 2021». Dietro queste proposte dell’ultim’ora, dunque, la necessità di tener testa alla crisi del dopo lockdown. «Merce estiva non ne è arrivata molta ma, assieme agli aiuti statali e dell’amministrazione comunale, la vendita è riuscita a darci un po’ di respiro - continua Navarra - Non credo, però, che spostare di un mese in avanti i saldi possa essere considerata la soluzione: le stesse tasse avremmo preferito non pagarle invece di spostarle».
Allora, nell’aura afosa e lattiginosa che precede il mese di agosto, quello della chiusura per eccellenza, i commercianti si scatenano con le proposte.
«Per noi commercianti i saldi rispondono all’esigenza di eliminare la merce di stagione in modo da non sovraccaricare i magazzini, così come le vendite promozionali servono a creare liquidità e in qualche modo a risvegliare l'interesse dei consumatori - commenta Nuccia Costantino, quattro punti vendita di abbigliamento in via Argiro -. In questa particolare stagione, però, credo che i commercianti siano costretti a rinunciare ai margini pur di acquisire quella sufficiente liquidità necessaria a ripagare i costi». Un’estate diversa, senza ombra di dubbio. «Sembra esser tornati indietro nel tempo - commenta Navarra - Quando non c’erano i centri commerciali e facevamo un turno di riposo al sabato pomeriggio in estate». E intanto, l’incognita autunno si fa strada. «A settembre si scoprirà chi riuscirà a sopravvivere e chi non riaprirà per l’inverno».