BARI - Con una lettera indirizzata al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all’Assessore all’industria turistica e culturale Loredana Capone, il Segretario Generale della Slc Cgil Puglia Nicola Di Ceglie esprime il proprio dissenso nei confronti dell’operato messo in atto dai destinatari della missiva.
Dopo mesi di confronti al tavolo di partenariato e innumerevoli promesse e rassicurazioni in merito all’attuazione del Piano straordinario denominato “Custodiamo la Cultura” per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 - che ha provocato una crisi senza precedenti nel settore della produzione culturale - registriamo ad oggi la totale disattesa di quanto discusso e stabilito nelle sedi istituzionali, è scritto nella lettera. Aldilà della risoluzione di alcuni crediti pregressi nei confronti delle imprese di spettacolo e cultura – erogati in ogni caso con gravissimo ritardo – ho constatato che l’Assessorato ha deciso di procedere in assoluta autonomia, decidendo di non ascoltare i nostri rilievi in merito alla gestione dei fondi assegnati, avviando, al contempo, una campagna sui social tesa a promuovere esclusivamente una politica di annunci elettorali.
La recente acquisizione dei dati ufficiali del numero di domande pervenute per il Programma straordinario 2020 la totale insufficienza delle risorse destinate a tale misura che vede, a fronte di uno stanziamento di appena 2 milioni, la partecipazione di ben 350 imprese. Uno scarto maggiormente evidente tenuto conto della dotazione finanziaria riservata alle aziende partecipate dalla Regione Puglia nel settore. L’importo erogato rappresenta circa il 2% delle risorse impiegate per l’intero comparto.
E’ evidente, continua il Segretario Regionale Slc Di Ceglie, che si tratta della cronaca di una morte annunciata già da tempo dal nostro sindacato, che determinerà un impatto gravissimo sulle economie degli artisti, dei produttori di contenuti e delle maestranze del settore.
Non è ammissibile distribuire 10 milioni di euro per l’asse 3.4 esclusivamente ad agenzie di spettacolo, con codice Ateco diverso da quello delle imprese creative, che ne restano, di fatto, escluse. Anche i Bandi Puglia Sounds, paradossalmente, escludono dalla partecipazione diretta i soggetti produttori di musica, ad esclusivo appannaggio delle agenzie e delle sedicenti case discografiche.
In deroga a tutti i protocolli inerenti le trattative sindacali in corso ai tavoli istituzionali, il presidente Michele Emiliano ha avviato una serie di incontri con alcuni lavoratori, in assenza delle parti sociali, promettendo a tutti soluzioni che sono state già in gran parte negate ai rappresentanti sindacali che hanno seguito l’estenuante trattativa nei mesi scorsi.
Abbiamo concesso alla Regione Puglia molto tempo e grande disponibilità al dialogo. La scelta politica è stata diversa e, pertanto, conclude Di Ceglie, esprimo a nome mio e di tutta la categoria, la presa di distanza dalle conseguenze che tali decisioni determineranno.