BARI - Truffa casa vacanze in affitto e arrivato le prime denunce. Villino arredato, a cinque minuti dal mare, 2 camere da letto, confortevole, ben servito, di recente ristrutturazione, prezzo sconto post-coronavirus.
Chalet tra mare e campagna immersa nel verde, 20 minuti in auto dalla spiaggia, barbecue vista panoramica su uliveto, wifi gratuito, parcheggio auto privato, prezzo di affitto molto vantaggioso. Il proprietario che si mostra impaziente di concludere l’affare proponendo forme di pagamento «non tracciabili» e si trova nell’impossibilità di incontrarvi per gravi ragioni familiari o improcastinabili programmi di lavoro.
È il preludio di quello che potrebbe rivelarsi un raggiro, una truffa. La Fase 3 ha aperto la strada verso le vacanze che quest’anno, causa minaccia pandemia, per molti saranno a chilometro zero o quasi. È tempo d’estate, in rete e sui social è tutto un fiorire di annunci privati, di offerte imperdibili, di inserzioni pubblicate spesso fuori dai portali web di annunci gratuiti o dalle pagine di agenzie qualificate. Alcune di queste pubblicità sono autentiche trappole on-line tra case inesistenti e foto taroccate. Le prime segnalazioni di truffe relative all’affitto di immobili per le vacanze sono giunte nelle stanze virtuali del Commissariato di Pubblica sicurezza on-line, lo sportello per la sicurezza degli utenti del web.
La Polizia postale e delle comunicazioni è già al lavoro cercando riscontri alla denuncia sugli annunci taroccati. Il Compartimento Polpost di Bari, tra i più efficienti, è chiamato a svolgere su questo fronte investigativo un ruolo strategico. La Sars-Cov-2 sta già cambiando le abitudini di coloro che potranno permettersi una vacanza: durata media inferiore, spostamenti contenuti, tagli alle spese. Una prima indagine del Codacons sulle vacanze estive ai tempi del Covid ha stabilito che l'80% degli italiani rimarrà entro i confini nazionali. La Puglia, con il Salento e la terra di Bari, sarà una delle destinazioni più gettonate, scelta dal 28% di coloro che si concederanno un po’ di relax lontano da casa. Le prenotazioni ed i pagamenti on line sono sempre più frequenti. Una massa di denaro che fa gola anche ai truffatori, pronti a vendere pacchetti vacanze mai organizzate, case mai esistite o camere di albergo all’insaputa degli stessi hotel.
La minaccia è reale e l’allarme non arriva unicamente dalla Polizia Postale ma anche da una analisi del mercato elaborata dall’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat secondo la quale truffe e frodi on line sono praticamente raddoppiate negli ultimi dieci anni. La parola d’ordine è «diffidare». Ecco cosa consiglia la Polizia: è importante leggere con attenzione le norme contrattuali richiedendo tutte le informazioni necessarie. Raccogliere informazioni su colui che propone l’immobile.
Chiedere al locatore quanti più dati possibili così da avere una ragionevole certezza dell’identità della persona e della reale esistenza dell’immobile in questione. Non inviare denaro preventivamente. Scegliere metodi di pagamento «sicuri» evitanto di versare il denaro su carte pre-pagate e concludere, preferibilmente, i contratti personalmente. Diffidare di offerte «particolarmente vantaggiose» e provenienti dall’estero. Inserire su un motore di ricerca i dati di cui si è in possesso per verificare se l’annuncio sia stato già oggetto di segnalazione.
Trasferire l’immagine dell’immobile proposto nell’annuncio su «Google immagini» per controllare se la foto è originale o è stata rubata dal web. Attraverso Google Map verificare se, all’indirizzo presente sull’annuncio, corrisponda effettivamente l’immobile in affitto. Non accettare mai di proseguire la trattativa al di fuori della piattaforma dove è presente l’annuncio, utilizzando sistemi di messaggistica diversi da quelli previsti dalla piattaforma.
L’abilità dei truffatori è cresciuta insieme alla tecnologia. Non è raro che limitino i contatti ad unico numero di cellulare al quale risponde sempre qualcuno, almeno fino a quando non versate i soldi dell’acconto o del saldo. Non vi fidate degli indirizzi con numeri civici che non si vedono sulle mappe on-line o sono coperti da alberi o cartelli stradali. Non è raro che comunichino coordinate bancarie intestate a prestanome, gente senza reddito e capacità risarcitoria. Osservate con attenzione le fotografie postate. Piccoli ritocchi possono trasformare tuguri in regge, oppure far credere che la spiaggia è proprio lì a due passi mentre in realtà si trova a chilometri di distanza.