Sabato 06 Settembre 2025 | 19:31

Bari, i greco ortodossi: «No a yoga e club». E scoppia la polemica

 
Francesca di Tommaso

Reporter:

Francesca di Tommaso

Bari, i greco ortodossi: «No a yoga e club» scoppia la polemica

L’attività ginnica praticata da una suora indiana

«Non sono cristiane». Bocciate sia la pratica ginnica sia le riunioni di club come Rotary e Lions

Lunedì 08 Giugno 2020, 15:34

Per la Chiesa greco ortodossa, non c’è «saluto al sole» che tenga: lo yoga «è assolutamente incompatibile e non ha spazio nella vita dei cristiani». Una crociata che parte dalle alte sfere religiose, il Santo Sinodo organo di governo della Chiesa di Grecia, in una riunione presieduta dall'Arcivescovo Ieronymos di Atene. E che già nel 2015 era stata contestata dal reverendo metropolita Nektarios di Argolide, con le stesse motivazioni. Ma la Bari di San Nicola, che solo a febbraio, durante l’incontro di spiritualità «Mediterraneo frontiere di pace», era stata definita da Papa Francesco «città che da sempre tiene vivo il dialogo ecumenico e interreligioso» non pare prestare il fianco a tanto immotivato rigore. Non nell’ambito della Chiesa cattolica, tantomeno nel popolo di yogi, cultori e praticanti della disciplina.

«Non mi sorprende molto la presa di posizione della Chiesa greco-ortodossa - commenta padre Gerardo Cioffari, frate della comunità Domenicana della Basilica di San Nicola e docente in “Storia della teologia orientale ed occidentale” e “Storia della teologia russa” -. Un po’ tutte le chiese cristiane temono l’emergere di queste pratiche orientali che esistono da tanti secoli prima di Cristo. Il motivo principale dell’avversione è stato indicato con una certa moderazione dall’allora cardinale Ratzinger: lo yoga è una pratica che esalta il culto del corpo a discapito della preghiera. Ma non sono del tutto d’accordo con questa formulazione – continua padre Gerardo - perché nello yoga non è solo il corpo ad interessare chi lo pratica, ma anche l’equilibrio “psichico”, che qualcuno potrebbe definire “spirituale”. La pericolosità è tutta qui: la confusione fra psichico e spirituale. In un certo senso lo Yoga esprime il meglio dell’orizzontale nell’uomo, ed esclude indirettamente il trascendente».

L’avvertimento dal Sinodo è che lo yoga «è un aspetto fondamentale della religione indù, non è solo un esercizio fisico». «Personalmente non vi vedo alcun pericolo reale - continua padre Cioffari - , perché la persona che prende lo yoga come un fatto religioso che sostituisce il cristianesimo è già predisposto ad abbandonarlo. Per l’ortodossia il pericolo è più concreto perché la spiritualità ortodossa trova la sua migliore espressione nell’esicasmo, una pratica di preghiera del cuore che ha moltissimo in comune con lo yoga, perché dà grande importanza alla posizione del corpo. Verso il 1335 il monaco calabrese Barlaam era solito scherzare sugli esicasti chiamandoli “omphalopsichici” (coloro che vedono l’anima nell’ombelico”). La teoria esicasta da cento anni in qua ha preso piede anche nell’ortodossia russa, e la vicinanza fra esicasmo e yoga è tale da creare imbarazzo. Resta comunque la difficoltà per tutti i cristiani di accettare lo yoga come sistema completo. Io lo vedrei come una buona pratica propedeutica – conclude - alla quale il cristiano deve aggiungere l’aspetto della trascendenza. L’io deve trovare la completa sua realizzazione in Dio».

La causa scatenante che ha fatto sollevare gli scudi dei cattolici greco-ortodossi è stato il diffondersi, in tempo di confinamento da lockdown, della tecnica ascetica e meditativa indiana per combattere lo stress. La Chiesa di Grecia ha anche invitato il clero ad astenersi dagli eventi delle organizzazioni internazionali del Rotary e dei Lions: si sosteneva che questi gruppi non limitavano le loro azioni agli eventi sociali, ma includevano anche atti religiosi, incluso il rito di passaggio delle organizzazioni per i nuovi membri e il suo uso della preghiera indirizzato vagamente a un Dio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)