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Bari, via Manzoni pedonale? Fioccano i dubbi

 
Francesca di Tommaso

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Francesca di Tommaso

Via Manzoni pedonale? Fioccano i dubbi

Non si può pensare di ritagliare e rendere pedonale una strada se non già inserita in un contesto servito e comodo per l’utenza, come accaduto in via Argiro. L’assessore Galasso avvia la mediazione

Domenica 31 Maggio 2020, 14:28

BARI - Tre settimane e piazza Risorgimento sarà illuminata a nuovo. Ma con la fine dei lavori, torna in auge la proposta dell’amministrazione comunale di pedonalizzare entro l’estate via Manzoni, storica arteria del commercio nel cuore della città. E con essa, ritornano i timori e i «no alla pedonalizzazione» di residenti e commercianti, seppure il progetto verrà condiviso con i cittadini prima della realizzazione. «Siamo fiduciosi di completare tutto entro il mese - spiega Giuseppe Galasso, assessore alle Opere pubbliche - sarà effettuata anche l’illuminazione architettonica del prospetto principale della scuola elementare “Garibaldi”».

«La piazza non risolve i problemi di via Manzoni - commenta Nicola Milella, discendente di una famiglia dai primi del Novecento nel commercio del tessile e ora proprietario della boutique di abbigliamento donna «Sabino Milella», in via Manzoni. «Noi commercianti non siamo contrari a priori alla pedonalizzazione, anzi siamo d’accordo con la ricerca del bello che muove questa idea del sindaco. Ma prima di procedere con tratti di pedonalizzazione sperimentale, ci sono una serie di condizioni improrogabili alle quali far fronte». Insomma, non si può pensare di ritagliare e rendere pedonale una strada se non già inserita in un contesto servito e comodo per l’utenza, come accaduto in via Argiro. Quello di rendere pedonali alcuni isolati di via Manzoni è un progetto che il Comune ha in mente da tempo per rilanciare la storica strada del commercio del quartiere Libertà, in crisi da anni. Il sindaco ha incontrato spesso residenti e commercianti della zona, riuniti nell’associazione, «I commercianti di via Manzoni e dintorni». Con il presidente del Municipio I, Lorenzo Leonetti, hanno anche sollecitato un progetto di riqualificazione. Rilanciare e migliorare la zona, rendendola più vivibile e fruibile, è un segnale positivo. «Tutta la nostra disponibilità a lavorare insieme per il bene comune e per far rientrare via Manzoni e dintorni nel salotto buono della città, così come lo era un tempo». Sono le parole di Patrizia Lucamante, presidente dell’associazione e proprietaria di uno storico negozio di arredamenti, dal 1958 in via Principe Amedeo. «In questo momento più che mai le piccole e medie attività danno luce alle città. E via Manzoni non è stata abbandonata, ma trascurata sì». «Può essere lodevole l’idea di pedonalizzare - continua Milella, anche lui nell’associazione - ma ci devono essere azioni propedeutiche alla sua eventuale realizzazione. Intanto assicurare la percezione della sicurezza. E non è la presenza di blindati occasionali a garantirla. Poi, considerando un percorso di riqualificazione urbanistica, andrebbero sbloccati i costi di ristrutturazione edilizia perché sono alti e non giustificati. La tassa Imu che pagano i locali è poco meno di un locale in via Sparano, ma via Manzoni attuale non offre le stesse attrattive per mettersi a passeggiare. Così come palazzine che potrebbero riconvertirsi in piccoli centri moda cadono a pezzi perché troppo costoso ristrutturarle. Poi, problema non da poco, essere facilmente raggiungibili: non ci sono navette, le fermate dei bus sono lontane e i clienti di quasi tutti noi ormai arrivano da altri quartieri e dai comuni limitrofi. E non è facile a queste condizioni, ma siamo riusciti a fidelizzare i nostri clienti che non sono di zona. Senza parlare della manutenzione degli alberelli lungo la strada, affidati al buon cuore di ciascuno di noi. E lo spazzamento, anche questo saltuario quando non inesistente».

«Nessuno immagina di assumere provvedimenti che non recano benefici capaci di compensare gli eventuali disagi che per taluni potrebbero insorgere - commenta l’assessore Galasso - benché l’appalto di piazza Risorgimento sia cosa disgiunta dalla pedonalizzazione. Tutte le pedonalizzazioni vengono precedute da timori - continua - Anche per via Argiro ci furono polemiche. Ascolteremo, spiegheremo, adatteremo...e come sempre prenderemo le decisioni ritenute più giuste per la città e per i baresi».

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