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Bari, la rabbia dei farmacisti: «Norme non chiare. Pronti a non comprare le mascherine»

 
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Bari, la rabbia dei farmacisti: «Norme non chiare. Pronti a non comprare le mascherine»

Su speculazioni pesa l’assenza di interventi delle istituzioni. I farmacisti sono le prime vittime

Sabato 25 Aprile 2020, 19:06

BARI -  Arriva dai farmacisti un nuovo, reiterato appello alle autorità competenti a intervenire sulle lacune normative che determinano la speculazione e le difficoltà di reperimento e distribuzione di mascherine dall’inizio dell’emergenza sanitaria per la pandemia da Covid-19. Il presidente dell’Ordine dei Farmacisti Bari e Bat, Luigi d’Ambrosio Lettieri, nel condividere e sostenere la posizione assunta a livello nazionale da Fofi e Federfarma, annuncia che “in assenza di provvedimenti, è costretto a suggerire ai farmacisti e alle farmacie di astenersi dall’acquisto e dalla cessione di mascherine e dispositivi di protezione individuale. L’invito – continua il presidente - è determinato dal rischio incombente che il quotidiano impegno professionale profuso dai farmacisti con competenza, coraggio e generosità e la reputazione di una professione il cui esercizio è subordinato al rispetto dei principi di etica, dignità e decoro, vengano offesi dagli effetti di un quadro normativo carente, lacunoso e contraddittorio". Numerose le richieste e le proposte avanzate sinora dai farmacisti nelle competenti sedi istituzionali e rimaste prive di riscontro. Tra le altre, quella di fissare un prezzo per le varie tipologie di mascherine, in modo da disinnescare a monte eventuali speculazioni, nonché la cancellazione di adempimenti burocratici non di competenza del farmacista.

“Paradossalmente – spiega d’Ambrosio Lettieri – a produttori, importatori e a tutti coloro che immettono in commercio mascherine e dispositivi di protezione individuale è consentito agire in deroga. Al farmacista è richiesto, invece, un accertamento, impossibile da effettuarsi, circa la bontà di certificazioni prodotte da altri soggetti. La conseguenza è quella di multe e sequestri per problemi di cui i farmacisti non sono responsabili, ma di cui sono le prime vittime”. Spesso, i farmacisti, infatti, si assoggettano a “condizioni capestro” di acquisto pur di rendere disponibili le mascherine ad anziani, pazienti oncologici, a quelli che devono seguire terapie in day hospital, alle donne in gravidanza, in un momento di grave emergenza come questo. “Da parte delle Istituzioni – sottolinea il presidente dell’Ordine - non è stata assunta alcuna iniziativa per spiegare i motivi dell'alterazione dei prezzi e per contrastarne il perdurare, anche con appositi provvedimenti legislativi e regolamentari, lasciando così intendere all’opinione pubblica, sulla base di articoli diffusi a mezza stampa riportanti gli esiti delle attività ispettive svolte, che le responsabilità degli elevati e ingiustificati prezzi di cessione dei dispositivi fossero imputabili a comportamenti fraudolenti posti in essere dai farmacisti. Così non è – conclude d’Ambrosio Lettieri - Fermo restando i provvedimenti sanzionatori a carico di chi ha posto in essere comportamenti dolosamente contrari alla legge e al codice deontologico, non resta che invitare i farmacisti ad astenersi dall’acquisto e dalla cessione di mascherine e di dispositivi di protezione su cui si registrano le gravi criticità esposte”.

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