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Bitonto, genitori in cella: scatta la rete di solidarietà per 3 fratellini. Vivono da soli,16 enne accudisce i più piccoli di 8 e 12 anni

 
Redazione online

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Bitonto, genitori in cella: scatta la rete di solidarietà per 3 fratellini lasciati soli

Il legale della famiglia chiede i domiciliari per madre e padre

Giovedì 16 Aprile 2020, 12:17

16:45

BARI - I genitori e il fratello maggiorenne sono in carcere e loro tre, fratelli minorenni di 8, 12 e 16 anni, sono soli in casa dallo scorso 27 marzo, nel centro storico di Bitonto, affidati temporaneamente alla zia che vive lì vicino e assistiti dai servizi sociali comunali e dall’avvocato di famiglia. Per loro si è attivata una rete di solidarietà: a Pasqua hanno ricevuto dal Comune uova di cioccolato e quotidianamente buoni spesa e viveri.

Il legale, Damiano Somma, ha depositato al Tribunale di Sorveglianza per la donna e al gup del Tribunale di Bari per il figlio, due istanze per ottenere la revoca della misura cautelare in carcere, chiedendo gli arresti domiciliari. Il padre è in carcere da diversi mesi. La madre lo è dal 25 marzo e il figlio 19enne dal 27 marzo.
«La situazione dei figli rimasti a casa - evidenzia l'avvocato - si è ulteriormente aggravata in considerazione della applicazione di misura cautelare nei confronti dell’unico fratello maggiorenne che in qualche modo, in assenza dei propri genitori, badava ai tre fratelli minori, in questo momento rimasti senza alcuna guida».

L’avvocato evidenzia che «va operato un bilanciamento tra il diritto all’affettività del minore e le istanze di difesa sociale». Dopo l’arresto del padre, nel settembre 2019, che sta scontando a Lecce una condanna per reati di droga e maltrattamenti, alla donna è stata notificata l'esecuzione di una condanna definitiva a 8 anni e 3 mesi di reclusione per droga, armi e rapina. Nel febbraio 2019, però, le erano stati concessi arresti domiciliari, perché madre di figli di età inferiore ai 10 anni. Aveva anche il permesso di svolgere attività lavorativa, nella mensa dei poveri della Fondazione Santi Medici di Bitonto che «non solo aveva consentito alla stessa una iniziale autosufficienza economica, ma soprattutto l'avvio di un serio riscatto sociale», spiega il difensore. Nel gennaio scorso, poi, a seguito di una lite condominiale che le è costata ulteriori accuse di minacce, lesioni e danneggiamento, alla donna è stata aggravata la misura e dal 25 marzo è in carcere a Trani. Il Tribunale ne evidenziava proprio il comportamento «gravemente diseducativo per i figli minori», ordinandone la carcerazione. Due giorni dopo anche al figlio 19enne, nei confronti del quale pende un processo per droga, è tornato in carcere ed è attualmente detenuto a Bari. Il Comune di Bitonto si è immediatamente adoperato per dare sostegno ai tre ragazzi minorenni, non potendoli ospitare nei centri diurni che sono chiusi per l’emergenza coronavirus, fornendo loro cibo e assistenza.

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