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Bari, Di Sciascio è il nuovo vicesindaco con delega alla trasformazione digitale

 
Redazione online

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Bari, Di Sciascio è il nuovo vicesindaco con delega alla trasformazione digitale

Il sindaco, parlando di crescita e innovazione, ha annunciato una possibile collaborazione con la città spagnola di Barcellona

Mercoledì 07 Agosto 2019, 18:10

BARI - La sfida all’innovazione e alla trasformazione digitale che farà di Bari sempre più una città smart, parte dall’insediamento ufficiale del rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio, come vicesindaco. A Di Sciascio, come preannunciato quando più di un mese fa Decaro ha presentato la sua nuova Giunta, sono assegnate le deleghe a innovazione tecnologica, sistemi informativi e tlc, servizi demografici, elettorali e statistici, affari generali e istituzionali, area di sviluppo industriale, zone economiche speciali, politiche attive del lavoro.

Il sindaco, parlando di crescita e innovazione, ha annunciato una possibile collaborazione con la città spagnola di Barcellona. «Nei giorni scorsi ho incontrato l’assessore all’Innovazione del Comune catalano, Francesca Bria, - ha detto Decaro - e ci siamo dati appuntamento ai prossimi mesi per uno scambio di esperienze soprattutto sul tema della partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione attraverso l'utilizzo di una piattaforma digitale». A Bari questo percorso è stato chiamato 'casa del cittadinò e implementarlo sarà nelle competenze del neo vicesindaco. A lui toccherà anche occuparsi del «rapporto tra imprese, Politecnico, Università per sperare di essere sempre più attrattivi per le aziende che vogliono insediarsi nel mezzogiorno del nostro Paese» ha aggiunto Decaro, annunciando nuovi possibili insediamenti nella zona industriale e in città, da Amazon a Ernst&Young.

«Ci sono progetti da portare avanti e altri ne stiamo mettendo in cantiere - ha spiegato Di Sciascio - e cercheremo di utilizzare per quanto possibile la capacità di attrarre finanziamenti anche europei per creare quella che deve essere una Smart city, non solo di nome ma soprattutto nella percezione dei cittadini. L’innovazione - ha concluso - serve se aiuta a semplificare la vita delle persone, se garantisce un miglioramento della qualità della loro vita».

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