La vera rivelazione è ancora una volta miss preferenze, il consigliere regionale Anita Maurodinoia (imputata in un filone di inchiesta sullo scandalo all'ex Provincia, su di lei pende una richiesta di rinvio a giudizio) che con la sua lista Sud al centro consegue un risultato che fa sbalordire: a scrutinio non ancora concluso è il consigliere comunale più suffragato con oltre 6mila preferenze (dato in crescita), un record assoluto mai registrato.
Un vero e proprio serbatoio di consensi che fa piazza pulita anche tra alcuni candidati delle liste della stessa coalizione di centrosinistra (se non ci fosse stato il ripescaggio della lista inferiori al 3%, il presidente del municipio Nicola Acquavisa sarebbe rimasto fuori)..
Nel centrodestra, è una débacle anche a causa di liste poco forti, figlie anche di scelte ritardate: Forza Italia supera di poco il 3,5%, poco meno Fratelli d'Italia che vede primeggiare Filippo Melchiorre e Pasquale Finocchio (il secondo non ce la farà).
Bene l'assessore uscente Carla Palone che è prima nella lista Decaro sindaco, idem per gli atri amministratori uscenti Pietro Petruzzelli e Paola Romano ai primi posti delle preferenze del Pd oltre a Francesca Bottalico (Bari bene comune). Pisicchio, dopo la delusione delle Europee dove la lista +Europa-Italia in Comune non raggiunge il quorum nazionale e viene messo a tappeto dal sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio, anche a Palazzo di città è frenato da Giuseppe Neviera in "Iniziativa democratica" il quale lo stacca di 600 preferenze.
In casa Lega, fa il boom l'uscente Michele Picaro che primeggia staccando di pochi voti il collega Fabio Romito (ex candidato sindaco) e il medico Pino Viggiano.
Per il senatore, nonchè ex ministro, Gaetano Quagliariello, l'avventura al Comune di Bari con la lista Idea per Bari, che non arriva neanche all'1% (o,81), si chiude con una delusione poche centinaia di voti (567).