VALENZANO - Anche il giudizio sulla candidabilità degli amministratori comunali alle prossime elezioni slitta ulteriormente, al 10 settembre. Il Tribunale di Bari, dopo la discussione, ha deciso di rinviare l’udienza, verosimilmente per attendere la decisione del Consiglio di Stato nel merito della legittimità del provvedimento di scioglimento del Comune valenzanese per sospette infiltrazioni della criminalità che dovrebbe arrivare dopo l’udienza fissata da Palazzo Spada per il prossimo 4 luglio.
Del resto, il giudizio sulla candidabilità degli amministratori scaturisce proprio in conseguenza dell’attivazione del procedimento di scioglimento, tant’è che il comma 11 dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali prevede che gli atti siano trasmessi dal Ministro dell’Interno al Tribunale territorialmente competente. Appare chiaro che la decisione dei giudici romani potrà avere un riflesso importante sul procedimento pendente dinanzi al Tribunale di Bari, anche se non scontato.
Infatti, anche qualora il decreto di scioglimento fosse confermato quale legittimo, sarà poi necessario dimostrare in maniera puntuale il cosiddetto «apporto specifico» che ciascun amministratore abbia fornito ai fini dello scioglimento. La prossima partita giudiziaria si giocherà il 4 luglio e la sentenza nel merito del Consiglio di Stato, salvo rimedi eccezionali, potrà porre la parola «fine» alla legittimità o meno del decreto di scioglimento, con immaginabili conseguenze sul piano giuridico e politico.
Intanto, sulla data delle prossime elezioni comunali le ipotesi dovrebbero ridursi a due. Qualora il decreto di scioglimento fosse ritenuto legittimo dal Consiglio di Stato, il periodo massimo (già prorogato) di 24 mesi scadrebbe a settembre, per cui scatterebbe la finestra «speciale», prevista dal comma 10 dell’articolo 143 del decreto legislativo numero 267/2000 in una domenica tra il 15 ottobre e il 15 dicembre di quest’anno.
Qualora, invece, dovesse spuntarla l’ex sindaco Antonio Lomoro e il Consiglio di Stato rigettasse nel merito l’appello del Ministero dell’Interno avverso la sentenza del Tar Lazio di annullamento del decreto di scioglimento, si riaprirebbero le porte al turno ordinario della primavera 2020, con un commissariamento prefettizio per traghettare Valenzano verso le urne.
Sul rinvio per il merito amministrativo si registra una presa di posizione del Pd locale. «Il Consiglio di Stato ha confermato il precedente decreto emesso in via provvisoria e d’urgenza dal presidente di sezione - si legge nel comunicato diffuso dai “Dem” valenzanesi -. L’efficacia della sentenza pronunciata dal Tar lo scorso 8 marzo è sospesa. Antonio Lomoro e i componenti di quella che è stata la sua maggioranza avevano festeggiato con l’entusiasmo dei tifosi da stadio la sentenza del Tar. Ora, tutto d’un tratto - prosegue il documento del Pd -, riscoprono la compostezza e il rispetto per il ruolo delle istituzioni (forse in maniera funzionale a una strategia difensiva). Ne prendiamo atto - continua la nota - anche se per noi la sobrietà nell’accogliere le decisioni degli organi giurisdizionali dovrebbe essere un atteggiamento che vale sempre e comunque. Aspettiamo le deliberazioni nel merito del Consiglio di Stato».