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Bari, «Prostituirsi è un lavoro. Servono regole di legge»

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

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L'evento organizzato dagli studenti di UniVerso con Giuseppe Cruciani: «Il 10% di chi vende il suo corpo lo fa per scelta personale»

Domenica 07 Aprile 2019, 12:12

BARI - «La donna è libera di sfruttare il proprio corpo come vuole, ha libertà di scegliere se prostituirsi o no». È questa la posizione di Giuseppe Cruciani, giornalista e conduttore de «La Zanzara» su Radio 24, che ieri pomeriggio è intervenuto al convegno sulla prostituzione, all'Università di Bari, promosso da Universo Studenti.
Preceduto da diverse polemiche nei giorni scorsi, il dibattito si è sviluppato partendo dal presupposto che il 90% della prostituzione mondiale deriva da sfruttamento, ma c'è un 10% che proviene da una libera scelta. A discuterne davanti alla numerosa platea del Palazzo ex Poste, in un confronto libero e senza visione moralistica - come sottolineato dagli organizzatori - c'erano oltre a Cruciani il docente di diritto penale Vincenzo Muscatiello, gli onorevoli Ubaldo Pagano (Pd) e Rossano Sasso (Lega), e l'avvocato Nicola Quaranta, promotore del ricorso alla Corte Costituzionale sulla legge Merlin. Proprio quest'ultimo ha parlato della confusione della normativa: «Una prostituta e un cliente non commettono reati, né illeciti amministrativi. Quando si inserisce un terzo soggetto, lo sfruttamento e l'induzione, reati, si confondono con ipotesi diverse che prevedono anche il consenso della prostituta. Il problema è che questo non piace dal punto di vista morale, non lo vogliamo accettare, così come non si accettano gli omosessuali».

Fermo sulle sue posizioni anche Sasso: «Vogliamo mettere in sicurezza chi decide di prostituirsi, dare un colpo efficace alla tratta delle schiave, igienizzare gli ambienti, togliere il fenomeno dalle strade. Quale diritto delle donne viene calpestato, quello di mettersi in regola? Tutto ciò porterebbe anche un vantaggio fiscale».
Sul tema del beneficio economico si è espresso anche Cruciani: «Conosco un italiano che gestisce una casa chiusa in Austria, a 5 km dal confine. Esportiamo cervelli e portiamo soldi all'estero. Qui si parla di un lavoro come un altro, chi siamo noi per dire se quella della prostituta sia una professione dignitosa o meno, se è frutto di una scelta?». Per Cruciani il concetto di dignità è talmente personale che si chiede come possa essere applicato a una norma: «Per altri lavori in cui è coinvolto il corpo, come la massaggiatrice, non si fanno tutte queste storie. Per quanto riguarda lo sfruttamento, lasciamo che siano la polizia e la magistratura a pensarci, non i clienti».

Un dibattito ricco di spunti e difficile da organizzare per la delicatezza del tema, come rivelato dai rappresentanti di Universo Studenti: «Abbiamo rischiato il boicottaggio, ma ha vinto il pluralismo delle voci». Assente l'annunciato Mike Morra, fondatore di Escortadvisor.it ed escluso dal convegno poco prima dell'inizio dei lavori «per ragioni ignote e senza spiegazioni», come si legge in un comunicato diramato dal sito di recensioni: «In questo modo è stata preclusa la possibilità di raccontare a una platea importante, compresi due parlamentari, il punto di vista delle escort stesse, prime destinatarie delle proposte di regolamentazione».

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