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Sos da Barivecchia: troppe cadute per le chianche dissestate

 
Antonella Fanizzi

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Antonella Fanizzi

Sos da Barivecchia: troppe cadute per le chianche dissestate

Foto Luca Turi

Le basole in molte strade sono rotte o sollevate. l’assessore galasso replica: «le domande di risarcimento danni al Comune negli ultimi quattro anni si sono dimezzate»

Giovedì 28 Febbraio 2019, 20:37

BARI - Maria ha tenuto il gesso al braccio per oltre un mese e ha fatto causa al Comune: è in attesa che le vengano risarciti i danni perché, a suo dire, non si è trattato di disattenzione, ma la caduta è stata causata dalle chianche dissestate. «Poco tempo fa – racconta Michele Fanelli, presidente del circolo Acli Dalfino – un'altra signora ha perso l'equilibrio e si è rotta il setto nasale. Non è più possibile andare avanti così. La città vecchia e i suoi residenti meritano più attenzione. Sono anni che la nostra associazione segnala i percorsi di guerra. Ogni tanto vengono fatti piccoli interventi, però il problema rimane. In via Boemondo, alla spalle della Prefettura, la situazione con il passare del tempo è divenuta molto grave. Decine di chianche sono sprofondate al di sotto del livello stradale rendendo quel tratto insicuro. Le voragini si sono create pure in via Federico II di Svevia, così come all’ingresso della piazza Odegitria oppure in piazza Chiurlia».

Michele Fanelli è arrabbiato: il suo circolo si è trasformato in un ufficio reclami. Il portavoce delle denunce che si levano dai vicoli ha girato le segnalazioni al Municipio e al Comune, ma senza esito: «Quando vediamo qualche operaio è soltanto per sostituire le basole rotte, mai per effettuare un lavoro organico. Le imprese non dovrebbero limitarsi a risolvere l'emergenza perché servono ripristini di più ampio respiro. Dal 4 marzo torneranno a sbarcare migliaia di croceristi, in visita nella città vecchia: qualcuno potrebbe inciampare e tornare a casa con un brutto ricordo. Una programmazione delle sostituzioni è quanto mai urgente. Chi abita nelle corti paga le tasse al pari dei cittadini degli altri quartieri. Eppure il nostro grido di allarme resta inascoltato».

Fra le chianche dissestate cresce l'erba oppure si accumulano i mozziconi delle sigarette. Fra una basola e l'altra si sono creati dei vuoti: chi cammina rischia di perdere l'equilibrio e di franare per terra.
L'assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso, è a conoscenza del disagio e rassicura gli abitanti di Bari vecchia: «Sta per essere aggiudicato l'appalto di manutenzione e a breve sarà sottoscritto il contratto con la ditta che dovrà effettuare gli interventi. Un capitolo speciale è dedicato al borgo antico a cui sono stati riservati 225mila euro. Prima dell'estate saranno fatti i ripristini più urgenti, in base alle segnalazioni». Galasso inoltre precisa: «I rattoppi sono stati comunque eseguiti. Per quanto riguarda via Boemondo, una delle strade più dissestate, faremo un progetto più organico. Sono una ventina le basole sollevate perché questa strada è molto trafficata anche da mezzi pesanti. Contiamo in aggiunta di rifare il marciapiede di piazza Massari, lato città vecchia».

Sulla questione degli incidenti, l'assessore si appunta una medaglia e snocciola i dati in risposta all'accusa, che respinge, di disinteresse o lassismo: «Nel 2013 al Comune sono state inviate 1.147 richieste di risarcimento danni per le cadute sull'intero territorio urbano. Nel 2017 sono scese a 558. Significa che lo stato in cui si trovano le nostre strade è nettamente migliorato, con vantaggi per la sicurezza dei baresi e con un risparmio per l'ente. Il premio assicurativo, che nel 2016 è stato pari a un milione, oggi è sceso a 687mila euro perché si è ridotta l'incidenza del rischio. Non esiste un caso città vecchia: per fortuna a Bari si cade, e ci si fa male, sempre meno rispetto al passato».

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