BARI - Decaro sceglie la strada. Metafora, simbolo, luogo fisico di incontri. Così è stato inaugurato, in corso Vittorio Emanuele, il comitato elettorale del sindaco che si candida a governare la città anche per i prossimi cinque anni.
«Io vengo dalla strada - ha detto Antonio Decaro nel suo breve saluto - non solo dalla strada di Torre a Mare dove giocavo a pallone - con scarsi risultati - con gli amici XX e YY. Ci sono qui? Sono venuti? Vengo dalla strada prima di tutto perché sono un ingegnere dell’Anas, e si sa che gli ingegneri hanno questa malattia, anche quando cambiano mestiere, anche quando fanno politica, restano sempre ingegneri. Ecco, infatti io vengo dalla strada ma sulla strada sono rimasto».
Poi Decaro ha citato Michele Emiliano, che lo chiamò a fare l’assessore al traffico quando l’ingegnere aveva appena 34 anni. Da allora un percorso complesso, impegnativo, ma anche esaltante. Il sindaco è ironico, autoironico come sempre ma serio quando rievoca la difficoltà di amministrare un territorio che ha dentro ancora sacche di criminalità organizzata. «Sono rimasto in mezzo alla strada anche quando c’era qualcuno che su quella strada voleva imporre le proprie regole. E gli ho detto di no, gli ho detto che quella strada è dei baresi, di tutti i baresi, prendendomi le minacce, a muso duro. Ma sentendo di non essere solo, di avere sempre tutti voi al mio fianco, su quella strada, la strada della legalità».
Il comitato elettorale di Antonio Decaro sarà, insomma, più un luogo pubblico che uno spazio chiuso. «Gli avversari ci sono già, sulla strada. Ma loro la strada la sanno occupare solo con i manifesti. E l’unica cosa che sanno fare è parlare male di noi. Mettiamoci in cammino, facciamogli vedere cosa vuol dire fare una campagna elettorale di strada», ha chiosato il sindaco circondato da centinaia di persone.