«Non c'è nessun allarme epidemia di morbillo in Puglia. Basta il ricovero di un bambino, come accaduto in questo caso, per innescare una normale catena di contagio tra i non vaccinati perché il morbillo è una patologia altamente contagiosa». Lo ha spiegato Cinzia Germinario, responsabile dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Puglia, con riferimento agli otto casi di morbillo che sarebbero avvenuti da un contagio all’interno dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari da una bambina di 10 anni figlia di una coppia «No-vax».
«La situazione non è preoccupante - dice Germinario - ma comunque queste cose non dovrebbero accadere. I no-vax devono capire che portano malattie anche in ospedale a chi non ha coperture vaccinali e quindi non si ferma la catena di contagio».
«La Puglia, però, - assicura la responsabile dell’Osservatorio Epidemiologico - è un’isola felice, con soli 87 casi di morbillo dall’inizio del 2017 mentre nel resto d’Italia se ne sono registrati circa 4mila nel 2017 e oltre 2.500 nel 2018, anche con decessi». In Puglia la percentuale di popolazione fino ai 15 anni è dell’87% e arriva al 92% quella dei bambini fino ai 6 anni di età, tra le più alte del Paese.
IL COMMENTO DI BEATRICE LORENZIN - «Chiediamo come gruppo parlamentare ispezioni a Bari sia sanitarie che amministrative, così come un indagine a tappeto nel resto del paese per capire come viene attuata la legge dopo la circolare Grillo». Così l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, vice presidente del Gruppo Misto alla Camera, dopo gli otto casi di morbillo già accertati all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Per Lorenzini ''la confusione creata dal governo, dalla ministra Grillo con la sua circolare e dall’attività parlamentare della maggioranza sul tema vaccini ,non poteva non far allentare la guardia sul morbillo che la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come preoccupante in Italia».
In particolare, «la non vaccinazione delle corti previste dalla legge, la mancanza di stringenti controlli e il senso d’impunità per chi vuole eludere la legge, finisce come denunciato dalle famiglie di bambini non vaccinabili, per colpire i soggetti più fragili, immunodepressi, bambini troppi piccoli per essere vaccinati, mettendone seriamente a rischio la salute e purtroppo anche la stessa vita. Le risposte messe in campo dalla maggioranza e sostenute dal ministro della salute sono dannose e fuorvianti».
Inoltre, conclude Lorenzin, «la nuova legge in discussione al Senato è peggio dell’emendamento Taverna. Infatti abolisce l'obbligatorietà anche dei vaccini cosiddetti obbligatori prima del decreto Lorenzin, sancisce un singolare obbligo differenziato regionalmente e in caso di epidemia come se i vaccini non fossero un arma di prevenzione, ma una terapia. In più non ci spiega come si intende tutelare la popolazione non solo da morbillo, rosolia e parotite, ma anche da polio, difterite, tetano, epatite b e le altre malattie coperte dalla vaccinazione, come la pertosse che ha già provocato vittime in Italia».
MINISTRO DELLA SALUTE: "NON ABBASSIAMO LA GUARDIA" - «Sul morbillo non possiamo abbassare la guardia». E’ quanto sottolinea, in una nota, il ministro della Salute Giulia Grillo.''Pochi mesi fa - ricorda - l’Oms ci ha richiamati proprio sui dati di copertura vaccinale che sono ancora troppo bassi. Occorre raggiungere in modo più efficace i soggetti suscettibili offrendo il vaccino anche agli adolescenti e ai giovani e al contempo mettere in campo azioni standardizzate e puntuali per prevenire la trasmissione negli ambienti a maggior rischio epidemico». Intanto «il nuovo focolaio di morbillo segnalato a Bari, su cui sono ancora in corso accertamenti da parte delle autorità sanitarie nazionali e locali, evidenzia come il nostro Paese abbia ancora molto da fare per giungere ad eliminare questa patologia. Il ministero della Salute ha accelerato la predisposizione di un nuovo Piano per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita che già esisteva, ma che non era più aggiornato dal 2011. Una circolare sarà diffusa nei prossimi giorni con le linee guida per la standardizzazione dei protocolli di gestione».