Mino Giancaspro non ha alcuna legittimazione, né alcun interesse a ricorrere innanzi al Tar per la Puglia per rivendicare la concessione dello stadio San Nicola o contestare la «gara» indetta per l’assegnazione del titolo sportivo poi finito a De Laurentis. L’ex patron del Bari calcio, ai domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta con riferimento a un’altra vicenda, ha perso ancora. La prima sezione del Tar (presidente Angelo Scafuri, giudice Desirée Zonno, giudice estensore Angelo Fanizza) ha dichiarato inammissibile il suo ricorso. La concessione dello stadio a De Laurentis è legittima.
Il comportamento del Comune è stato corretto. Palazzo di Città ha disposto un provvedimento «necessitato da eventi prevalentemente ascrivibili alla condotta della società ricorrente (mancata ricapitalizzazione; denegata iscrizione al campionato di serie B), ampiamente motivato e sorretto da presupposti di valutazione istruttoria notevolmente approfonditi», si legge nella sentenza. Insomma, chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Del resto, «proprio la negata ammissione della Fc Bari al campionato di serie B ha indotto il Comune di Bari ad avvalersi della procedura» prevista dalle norme sportive che consentono al sindaco di riassegnare il titolo sportivo. Persino il «rapporto di rappresentatività con la città» sostenuto da Giancaspro ne suo ricorso «è venuto meno con la mancata iscrizione al campionato di serie B». [g. l.]