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Scuole senza un preside
sono 10 le sedi da coprire

 
Scuole senza un preside sono 10 le sedi da coprire

Nessuna assunzione, perché la graduatoria è esaurita: reggenze al via

Mercoledì 13 Giugno 2018, 09:53

di Antonella Fanizzi

Cambi al vertice in ben dieci scuole di Bari. Per effetto dei pensionamenti e della perdita dell’autonomia, in altrettanti istituti da settembre, alla ripresa delle lezioni dopo la pausa estiva, la poltrona più importante sarà occupata da un nuovo dirigente. Non tutte le scuole, però, potranno avere un preside in esclusiva. A causa dei ritardi per l’espletamento del concorso, l’Ufficio scolastico regionale (Usr) non potrà fare nessuna assunzione. La graduatoria è ormai esaurita e quindi le dirigenze saranno assegnate, nella migliore delle ipotesi, per effetto della mobilità che potrà avvenire all’interno della stessa provincia oppure potrà essere interregionale. Nel primo caso, nel momento in cui un dirigente presenta domanda di trasferimento e questa viene accolta, una scuola del territorio perde comunque la guida.

scuole a reggenza Molte di queste scuole avranno un preside part-time, da condividere con un altro istituto. La reggenza, nata proprio per tamponare i vuoti in situazioni di necessità improvvise, per l’anno 2018-2019 rischia di diventare la regola.

Avranno di sicuro un preside in condominio, perché per effetto del calo delle iscrizioni sono scese al di sotto delle 600 unità e hanno così perso il diritto ad avere un manager tutto proprio, tre scuole: l’istituto comprensivo del quartiere Libertà «San Giovanni Bosco-Melo», la media inferiore di via Oberdan «Amedeo d’Aosta» e il professionale per i servizi socio-sanitari «De Lilla». I dirigenti, rispettivamente Giuseppe Capozza, Marilena Abbatepaolo e Ester Gargano, potrebbero conservare l’incarico che finora hanno ricoperto, ma dovrebbero comunque occuparsi anche di altro istituto.

sedi vacanti per effetto dei pensionamenti Sono considerate invece sedi vacanti, e i posti messi a disposizione, altri sei istituti, alcuni con un numero di alunni che sfiora le mille unità. Dovranno necessariamente avere un nuovo preside, perché l’attuale è giunto al termine della carriera, il liceo classico «Flacco» (che saluta Anna Ruggiero), gli istituti comprensivi «Falcone-Borsellino» del rione Stanic, «Don Milani-Ungaretti» del San Paolo e «Umberto I-San Nicola» della città vecchia (in pensione nell’ordine Carmela Tavernise, Luisa Verdoscia e Stefania De Franceschi), il 17esimo circolo didattico Poggiofranco e il 27 circolo didattico di Palese (a riposo Rosanna Monitillo e Nicola Fraddosio). Futuro incerto pure per l’11esimo circolo didattico «San Filippo Neri», dove la dirigente Laura Raimondi è già a reggenza.

In alcuni casi non si tratta di semplici cambiamenti, ma di autentiche rivoluzioni. Soprattutto nelle scuole di periferia, il preside è diventato il punto di riferimento non soltanto per la singola comunità scolastica, bensì per l’intero quartiere. Gli istituti, che nonostante le risicate risorse economiche funzionano fino a sera e, nel caso di qualche materna e elementare persino nel mese di luglio, hanno attivato progetti e laboratori per migliorare la propria offerta formativa e per togliere i bambini dalla strada.

riflettori sul flacco C’è inoltre grande attenzione per la nuova guida del classico Flacco. A rivolgere un appello al direttore generale dell’Usr Puglia, Anna Camalleri, è stato nelle scorse settimane un gruppo di accademici e intellettuali baresi, fra cui il professor Luciano Canfora. Nella lettera aperta si legge: «Nella nostra città, uno dei luoghi in cui l'educazione classica si è realizzata è il liceo Orazio Flacco. Generazioni di giovani sono state educate secondo la tradizione umanistica in quell'istituto, tanto che il Flacco rappresenta, a Bari e in tutta Italia, la memoria della capacità di critica, di libertà nella nostra identità, aperta al pensiero poetico e all'innovazione scientifica.

Che l'Orazio Flacco sia sostenuto, rilanciato è necessario per questa città, per la sua cultura, per il suo bisogno di ironia e di malinconia. Nelle prossime settimane, cruciali, in cui si definiscono i nuovi contratti, le chiediamo pubblicamente di avere a cuore, nelle sue scelte per gli anni futuri, la competenza, la consolidata esperienza, il prestigio della dirigenza del nostro liceo. Il dirigente in un istituto non determina la “vita scolastica”, ma le dà l'input, la organizza, quindi le consente di svilupparsi e approfondirsi; è necessario, pertanto, che il preside del Flacco abbia quella valentia che possa, nel tempo, ridare slancio ad una storica tradizione. E noi siamo sicuri che lei saprà operare la scelta migliore per i nostri giovani, per l'Orazio Flacco, per la nostra città e per la cultura del nostro Paese».

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