Sabato 06 Settembre 2025 | 22:00

Il Bari e le strade del gol: si va alla ricerca di nuovi attori

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Bari e il bivio per il «suo» Cheddira: Marocco o Italia?

In azione il giocatore del Bari Cheddira

il dato è di zero reti all’attivo nelle ultime 2 partite per la formazione di Mignani, dopo i 25 centri realizzati nei 10 match precedenti. Non è solo Cheddira

Venerdì 21 Ottobre 2022, 14:15

14:29

BARI - Zero gol negli ultimi 180’. Magari non sarà ancora un campanello d’allarme per il Bari, ma comunque balza all’occhio una lieve anomalia per un gruppo in grado di segnare la bellezza di 25 reti nei dieci impegni precedenti (18 in otto giornate di campionato, sette nei primi due turni di Coppa Italia) per poi fermarsi prima contro l’Ascoli, poi con il Parma. Bisogna pur ammettere che le occasioni per centrare il bersaglio non sono mancate: nel primo tempo contro i marchigiani è stato Antenucci ad avere un paio di opportunità, mentre al Tardini sono state nitide le palle gol capitate a Scheidler, Salcedo, Ceter e Vicari. Può darsi, perciò, che si tratti di una coincidenza del momento. Eppure, qualche aspetto va approfondito.

CHEDDIRA DIPENDENZA? - L’attaccante italo-marocchino fin qui è stato il mattatore dei biancorossi. Otto gol in campionato, cinque in Coppa. Ma i numeri, pur sensazionali, non bastano a raccontare l’importanza della 24enne punta per i Galletti. La sua straordinaria forza, la velocità, l’abilità nell’attaccare continuamente la profondità, hanno contraddistinto l’intera manovra offensiva pugliese, offrendo puntualmente un riferimento. Il suo lavoro ai fianchi delle difese avversarie, inoltre, libera spazi per Antenucci, altrettanto decisivo con cinque reti all’attivo, nonché fondamentale nel legare l’azione con tecnica e classe di altra categoria. Le statistiche, in fondo, sono sempre esemplari: Walid è entrato in 17 dei 18 punti conseguiti dal Bari in campionato (nonché nelle prime due giornate di Coppa), Mirco in undici. Finora, nessuna delle loro prodezze si è rivelata superflua ai fini del risultato. L’ingresso dell’attaccante nato a Loreto, inoltre, ha rivitalizzato le offensive baresi anche a Parma: è bastata la sua presenza per ritrovare alcuni automatismi, senza dimenticare l’assist a Ceter su una delle chance più clamorose costruite nella ripresa. Scontato che un profilo in tale evoluzione, gioco forza, diventi irrinunciabile. Tuttavia, bisogna evitare di dipendere esclusivamente da lui. Il mondiale in Qatar si avvicina e la convocazione di Cheddira nella nazionale marocchina è sempre più probabile.

ALLA RICERCA DI NUOVI MARCATORI - C’è anche un altro dato da non sottovalutare. In otto delle dieci gare ufficiali in cui il Bari è andato in gol, hanno iscritto il loro nome nel tabellino dei marcatori soltanto tre calciatori: Antenucci, Cheddira e Folorunsho, autore di tre acuti in campionato ed uno in Coppa Italia. Gli unici «fuori programma» rispetto al tema dominante sono stati Botta (autore della prima rete stagionale, contro il Padova in Coppa), nonché Bellomo e Scheidler, entrambi a segno nell’abbuffata (6-2) contro il Brescia. Si è in cerca, quindi, di nuove facce da gol. Finora, il contributo sotto porta non è arrivato né da alcun difensore, né dai centrocampisti puri. Una mano in fase realizzativa servirà anche da loro.

LE ALTRE PUNTE - Va pur ricordato che la batteria offensiva del Bari conta tante bocche di fuoco. Un reparto abbondante, allestito dal ds Polito proprio per venire incontro a qualsiasi esigenza in ogni fase di una gara o del torneo. E allora, si attende un segnale forte pure dalle altre punte. Salcedo ha sovente mostrato una tecnica individuale notevole, la capacità di legare il gioco, l’intuito sugli assist, avendone realizzati già due decisivi.

Al 20enne genovese, però, si chiede una maggiore presenza al momento del dunque, nonché di riempire più frequentemente l’area. Ancora da scoprire, invece, l’apporto che può venire da Ceter e Scheidler, entrambi poco utilizzati. Il 24enne colombiano, negli spezzoni disputati, ha lasciato poche tracce: la sassata deviata miracolosamente da Corvi a Parma è stato l’unico acuto. Non si sono ammirate le sue progressioni, la forza dirompente nello scardinare le difese avversarie aggredendo gli spazi.

Il 24enne francese ha centrato il bersaglio al primo assaggio, poi è ricomparso direttamente al Tardini, palesando diverse difficoltà nel tenere palla, vincere i duelli e costituire un riferimento per i compagni. Ingiusto giudicare il primo incontro da titolare che gli è stato concesso, ma pare evidente come abbia ragione Mignani quando ripete che chi viene da un campionato straniero abbia bisogno di un periodo di adattamento.

Cangiano e Galano sono stati, infine, i più sacrificati della batteria. Nati esterni offensivi, sono anche gli elementi che più devono adattarsi ad un modulo tattico differente. Possono essere utili nel ruolo naturale quando Mignani passa al 4-2-4 visto che in alcune situazioni il tecnico ligure (sempre nel corso dei match) ha scelto tale schieramento, ma devono sforzarsi di farsi valere anche in altre mansioni. Per motivi opposti (uno è all’inizio della carriera, l’altro in piena maturità) non possono permettersi di sprecare altro tempo.

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