Domande al termine di una giornata di caos annunciato. Ma era proprio necessario scatenare il ballo delle prenotazioni per i vaccini, se pure su Marte sanno che 50 e più milioni di italiani saranno per forza vaccinati?
Ma era necessario rischiare il finimondo, che si è puntualmente verificato, quando si conoscono tutti nomi degli ultraottantenni da immunizzare? Ci voleva molto a immaginare le code davanti alle farmacie? Ci voleva molto a immaginare che, in un Paese (soprattutto al Sud), dove la digitalizzazione delle Asl (e non solo) è ancora modesta (eufemismo), i meccanismi delle prenotazioni sarebbero andati in tilt (in Puglia, in verità, il portale non è stato neppure attivato)? Ci voleva molto a programmare e ad aprire le sedi vaccinali (con tanto di orario di apertura e chiusura) in tutti i Comuni e rendere così più facile la vaccinazione degli over 80?
Ci voleva molto a immaginare di dover potenziare i collegamenti internettiani, telematici per agevolare l’attuazione degli stessi piani vaccinali, che, fra l’altro, necessitano di una strumentazione (frigoriferi, borsoni di emergenza eccetera) e di una logistica (sedi locali) adeguate? Ci voleva molto a immaginare che questo piano di prenotazioni si sarebbe sfracellato contro la cultura delle procedure (le carte a posto, protocollate) che pervade la macchina amministrativa di Regioni, Asl e Comuni, lontani anni luce dalla cultura del risultato?
Sono cose che succedono quando Regioni, Comuni e amministrazioni varie, da soggetti produttori di servizi si trasformano in enti di erogazioni di prebende. Sono cose che succedono quando negli enti la corsa alla visibilità e notorietà televisive oscura il dovere di rispettare il mandato ricevuto dalle comunità territoriali. Poi, in occasione delle emergenze si verifica la paralisi e i nodi rivengono al pettine. Tutti vogliono fare tutto, spesso a casaccio, col pericolo di generare il caos, il manicomio. Ormai le Regioni, dopo la riforma del Titolo V (2001) della Costituzione, sono una specie di Giano bifronte: un giorno super-stato, un giorno super-municipio. Ma, etimologicamente, municipio, da municipium), significa luogo dove si assumono, si prendono (càpere) doveri e impegni (munia). Vallo a spiegare.