I test di ammissione a Medicina e Odontoiatria, che giovedì 3 settembre si svolgeranno in presenza per 66.638 candidati, oltre al ritorno fra i banchi dopo il lockdown segneranno per gli Atenei anche il ritorno al passato. Sì, perchè i ragazzi affronteranno le prove di accesso "sotto casa", cioè nell'Ateneo della propria città o di quella più vicina, senza più sparpagliarsi fra le varie Università dello Stivale. E' una delle conseguenze della pandemia che ha portato il ministro Gaetano Manfredi a modificare le regole quasi in corsa rispetto alle iscrizioni, con il Dm 218 del 16 giugno scorso, centrato sulla necessità di ridurre la mobilità fra regioni, prima causa di contagio.
Una novità che non è stata pubblicizzata ed è rimasta circoscritta ai diretti interessati, ma alla vigilia dei test che si annunciano storici per la nostra epoca, lo sbarramento geografico è la notizia. Per chiarire: la sede in cui ciascun aspirante camice bianco svolgerà il test non è più basata sulle preferenze di assegnazione (fino all'anno scorso espresse dal candidato all'atto di iscrizione) ma sulla prossimità geografica. Il decreto ministeriale specifica: "In considerazione dalla normativa di contenimento dell’epidemia da Covid-19, al fine di garantire l’applicazione delle disposizioni di natura emergenziale nonché di limitare gli spostamenti nell’ambito del territorio nazionale e regionale, ciascun candidato, a prescindere dalla sede indicata come prima preferenza di assegnazione, sostiene la prova presso la/e sede/i dell’ateneo/degli atenei disponibili nella propria provincia di residenza o, se non disponibili, nella provincia limitrofa rispetto a quella di residenza". Questo non basterà tuttavia ad evitare disorientamenti fra i ragazzi che potrebbero non aver predisposto un "piano B", non aver scelto cioè un corso di laurea alternativo a Medicina nella propria zona di residenza. Altra conseguenza diretta dell'effetto Coronavirus, il calo degli iscritti ai test: come detto 66.638 quest'anno, 68.694 nel 2019. Questo non significherà tuttavia che sarà più semplice diventare matricole, malgrado i posti disponibili siano, come è ovvio, più numerosi: 13.072 per Medicina (contro gli 11.568 dello scorso anno) e 1.231 per Odontoiatria e Protesi Dentaria (nel 2019 furono 1.133). Per i due corsi di laurea sono stati banditi 14.303 posti in tutto, riuscirà pertanto ad iscriversi circa un 1 candidato su 5 (e nei posti disponibili per Medicina e Odontoiatria sono compresi anche quelli riservati ai corsi di laurea in lingua inglese, con altri 11.417 iscritti e ai corsi delle università private).
Un'altra piccola novità prevista per quest'anno dal ministero è l'orario di inizio dei test: le 12 (invece delle 11), per dare ad ogni Ateneo il tempo per svolgere tutte le operazioni necessarie a garantire le misure anti-Covid (tuttavia ogni candidato dovrà presentarsi, secondo la maggior parte dei bandi, alle 7). I quiz rimangono 60, con 100 minuti a disposizione per rispondere; più spazio dall'anno scorso alla cultura generale, con 12 domande, 10 i quesiti di logica, 8 di matematica e fisica, 12 di chimica, 18 di biologia.
Anna Langone