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Menopausa post covid

 
Umberto Sulpasso

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Umberto Sulpasso

Menopausa post covid

Per il Post Covid 19, mi sento di adottare al 100% il termine Antropausa in economia

Venerdì 03 Luglio 2020, 14:54

«Antropausa» è il termine suggerito da scienziati che collaborano alla rivista Nature per qualificare biologicamente il periodo del Covid 19. Nature è il settimanale scientifico più diffuso al mondo il cui istituto collegato quantifica i contributi scientifici di ogni paese, classifica in cui l’Italia, lamentevolmente non eccelle. Per il Post Covid 19, mi sento di adottare al 100% il termine Antropausa in economia, in quanto richiama per assonanza un fenomeno biologico femminile – menopausa - che coincide con la sospensione della riproduzione.

Oggi Antropausa si può accordare benissimo alla riflessione economica del nostro paese. Infatti Conte è in balia di partiti che vogliono partecipare alla distribuzione di fondi per sostenere il proprio reale o ipotetico elettorato. Strattonato di qua, strattonato di là. Ma difficilmente qualcuno gli ha chiesto soldi per imboccare una strada nuova, per i settori di cui si può parlare di Economia anno zero.

Turismo. Istruzione. Grande distribuzione sono tre esempi in cui si deve parlare di «Economia anno zero». Sono settori in cui il problema non è distribuire fondi per difficoltà momentanee, ma distribuire fondi per strutturare a nuovo l’intero settore .
Facciamo un esempio. Il trasporto di massa è stato senza alcun dubbio il maggiore diffusore della pandemia e ne pagherà il costo maggiore. Nell’incontrollata espansione di viaggi ovunque a basso costo – tutto incluso – sono fiorite linee aree low cost (talvolta no cost, quasi. Ricordo un volo andata e ritorno Roma Barcellona a 1 euro a tratta); alberghi e residence in tutte le parti del mondo a tariffe settimanali da fare invidia alle più scontate della Romagna, ristoranti e self service dove per qualche spicciolo ci si nutriva per giorni interi. Presidente! Tutto ciò non è in crisi, ma è finito.

Per tutto ciò che attiene il turismo si può e si deve ragionare come «anno zero». Nell’infopandemia della distribuzione incontrollata di fondi si opera come se per il turismo si tratti di una crisi passeggera da sostenere con fondi speciali per superare un periodo nero. E invece «Il turismo non sarà più come prima» non è una frase ad effetto, ma sottintende cambiamenti radicali che se non avviati con le disponibilità finanziarie di emergenza attuali, produrrà autentici drammi quando sovvenzioni e bonus, si esauriranno. Che facciamo con gli aerei vuoti a ottobre, novembre, dicembre? Con i servizi ferroviari non più in grado di coprire i costi? Con ristoranti e alberghi in perdite definitive di clienti? Viene in mente una visione economica di tempo fa quando per l’Italia si suggeriva invece di sviluppare la propria industria o sciupare soldi nella ricerca, di dedicarsi interamente all’industria del turismo. Se quella ipotesi fosse stata seguita oggi l’Italia sarebbe in fallimento totale.

Economia anno zero, significa che per alcuni settori il problema non è sostenere buchi temporanei, ma promuovere soluzioni alternative. Che ci sono. Facciamo l’esempio dei «Webinar» che sono esplosi a livello mondiale. La nascita dei Webinar (integrazione fra Web e Seminar) ha fatto nascere una filiera economica che si sta diffondendo a macchia d’olio e supera le frontiere. Tre-quattro piattaforme, la migliore è Zoom, assolutamente gratis per 45 minuti, danno gratis la possibilità di fare dei seminari restando a casa. I più svelti hanno subito lanciato la caccia a temi e oratori che organizzati sul web raccolgono iscritti a pagamento. Un Webinar a cui ho partecipato come oratore (non pagato, credevo di fare una piccola attività culturale positiva) ha raccolto più di mille iscrizioni a 2 dollari. L’ho scoperto per caso quando mi è stato offerto di indicare 3 persone da invitare gratis!

Presidente! Perché il Governo non offre fondi a scuole, università e case editrici che sostengono con la cultura la drammatica crisi del turismo imminente. La convegnistica via web è un caso di strutture economiche che nascono sulle ceneri dell’industria del turismo (quello culturale e scientifico). I Musei italiani dovrebbero promuovere Webinar in grande quantità come alternativa culturale al turismo culturale di massa. L’Italia ha centinaia di eccellenze culturali da valorizzare a livello nazionale e mondiale. Gli editori, dovrebbero ricevere sussidi solo in quel caso.

Turismo, istruzione, grande distribuzione sono i più drammatici esempi di «Economia anno zero» in cui non basta dare fondi, ma bisogna promuovere il nuovo.

Ma c’è un ma. Tutto il meccanismo di distribuzione di fondi deve essere finalizzato a reindustrializzare il Paese, sulla struttura portante delle Piccole e Medie imprese, se il governo non vuole trovarsi a breve in un autunno caldo, molto più caldo di quello in cui c’era da dividersi profitti e non disoccupazione. E che molti ovviamente auspicano sia bollente per costruire sulla stagione del discontento di piazza nuovi organigrammi di potere. Chissà se Colao legge Nature e ha avuto modo di parlare a Conte dell’Antropausa nell’economia.

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