Venerdì 03 Ottobre 2025 | 06:49

Gravina, Colligo Festival riaccende il Cinema Sidion: «La sfida è destagionalizzare»

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Gravina, Colligo Festival riaccende il Cinema Sidion: «La sfida è destagionalizzare»

Due giorni di musica, talk e visioni con Calibro 35, Giorgio Poi, Camoufly e molti altri. Un'occasione per rivivere uno spazio chiuso nel 2023 che per due notti si trasforma in un live club

Venerdì 03 Ottobre 2025, 05:00

Quando un luogo chiuso da anni torna a vibrare di musica, parole e immagini, diventa simbolo di rinascita culturale. È ciò che accadrà a Gravina in Puglia il 10 e 11 ottobre, con la quinta edizione del Colligo Festival, che trasformerà il Cinema Sidion, chiuso dal 2023, in un epicentro creativo, restituendo alla comunità un luogo di incontro, spettacolo e condivisione. Una line-up che ha la qualità come filo conduttore: il 10 ottobre i Calibro 35, il visionario set di Clap! Clap!, Gaia Rollo e Fabio Nirta, oltre al talk di Ghemon «Geografie interiori: la misura della felicità». Il giorno dopo Giorgio Poi, Camoufly, i Rip, Scar, e la proiezione del documentario «Il mio nome è Nico Cirasola», omaggio al regista murgiano scomparso. Organizzato da Un Ponte Associazione Culturale, con i biglietti disponibili su Dice, il project manager di Colligo Angelo Peragina racconta alla «Gazzetta» questa nuova sfida.

Come avete sviluppato l'idea di portare il festival indoor, in un cinema tra l'altro chiuso?

«Siamo sempre alla continua ricerca di una casa che ci ospiti in maniera stabile. Stiamo sperimentando quale sia la venue più completa, interessante, pronta, ed è difficile trovarla qui. Quindi è un esperimento: anziché a settembre ci siamo spostati a ottobre, e il trovarci in un cinema è un messaggio forte, visto che la nostra città è candidata a Capitale Italiana della Cultura per il 2028, e non ha un cinema, non ha un teatro, posti di aggregazione attrezzati. Per due giorni riapriamo questo luogo simbolo della comunità e lo trasformiamo in un live club, una cosa molto europea e moderna. Sarà anche una sfida: musica dal vivo, pubblico che entra e esce, le critiche per i "rumori"»...

Strutturalmente come funzionerà, avete tolto le poltrone?

«È stato svuotato di tutto quello che c’era all’interno. Sono rimasti il palco, lo schermo, la macchina dei popcorn e le vecchie cineprese. È uno spazio un po' retrò, affascinante e molto grande, e l'amministrazione ci ha dato una grande mano, insieme a tanti sponsor locali. È importante lanciare il messaggio che queste cose accadono anche in provincia. Il Parco dell’Alta Murgia conta quasi 500mila abitanti, non sono pochi».

Siamo lontani dal periodo dei grandi festival estivi della musica italiana e pugliese.

«Esatto. Uno dei nostri obiettivi è destagionalizzare la Puglia: non solo giugno-agosto, non solo mare o Valle d’Itria, ma ci sono tante aree interne come l’Alta Murgia da riscoprire. Ottobre può essere un ottimo periodo. Ogni anno per i piccoli festival c'è un grande punto interrogativo. Speriamo che a livello regionale i bandi escano in tempo per programmare. Esperienze come la nostra fanno da supplenti alle mancanze del territorio, aiutano i giovani a vivere qui, possono essere la punta dell’iceberg di qualcosa di più grande, creando spazi aperti tutto l’anno e attività oltre il festival. Gravina ha molto da offrire oltre i luoghi conosciuti, e noi possiamo portare questa visione nella nostra terra».

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