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Sanremo 2025, parla Achille Lauro: «"Incoscienti Giovani" racconta il mio nuovo percorso. Il gossip lo lascio a chi vive di quello»

Sanremo 2025, parla Achille Lauro: «"Incoscienti Giovani" racconta il mio nuovo percorso. Il gossip lo lascio a chi vive di quello»

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

NON TOCCARE Achille Lauro

«Una settimana dopo la prima volta sul palco con "Rolls Royce" presi da parte la mia squadra e dissi: "Abbiamo sbagliato tutto, siamo andati con il freno tirato, dobbiamo trasformare la performance come se fosse un nostro concerto"»

Giovedì 06 Febbraio 2025, 08:51

«Mi piace pensare che "Incoscienti Giovani" si rifaccia alle grandi canzoni con cui siamo cresciuti: parla della mia storia, forse rubare dalla realtà è più facile che inventare qualcosa, mi sento molto coinvolto, come tutti i ragazzi tormentati cresciuti ai bordi del Grande Raccordo Anulare». Così Achille Lauro presenta il brano in gara a Sanremo 2025, che dai primi ascolti è sembrato subito molto convincente, e che segna l'inizio di un nuovo percorso per l'artista, uno dei più poliedrici dei nostri tempi, pronto alla doppia data al Circo Massimo di Roma (il 29 giugno e 1 luglio) in cui racconterà al pubblico tutto il suo nuovo mondo musicale, contenuto nel settimo album che uscirà prossimamente. «Non sono più un ragazzino - racconta alla Gazzetta - è un grande traguardo, a cui seguirà un tour nei palazzetti. Prima o poi mi piacerebbe arrivare negli stadi e farmi conoscere anche a livello internazionale».

Sogna in grande, e la prima tappa di questo nuovo cammino è sicuramente l'Ariston (ci torna per la quinta volta, dopo tre esperienze in gara e una come superospite per tutte e cinque le serate): «I primi accordi di questo brano sono nati due anni fa - confessa - è la storia di una bambina che può essere vista in diverse chiavi di lettura: può essere un grande amore, posso essere io, mia madre, una ragazza che non si sente amata e fa di tutto per venire su diversa da chi l'ha cresciuta». Il progetto si svilupperà nella città dei fiori anche attraverso uno spazio speciale, «R.M. Confidential», un vero e proprio club dove per la prima volta Achille Lauro accoglierà amici, ospiti e cantanti emergenti con la musica protagonista. «Una settimana dopo la prima volta sul palco con "Rolls Royce" presi da parte la mia squadra e dissi: "Abbiamo sbagliato tutto, siamo andati con il freno tirato, dobbiamo trasformare la performance come se fosse un nostro concerto". Da lì sono felice di essere stato uno dei protagonisti del grande cambiamento del format Sanremo, un grande palco sempre più mainstream. E "Incoscienti Giovani" merita quel palco: non mi esibisco mai per stupire gli altri, ma per portare la mia musica a un livello più alto, ispirandomi sempre alle grandi rockstar degli anni '70».

Per le cinque serate Lauro sarà vestito da Dolce e Gabbana: «Abbiamo passato notti intere a riflettere su ispirazioni e confronti creativi. Mai come questa volta il Festival rispecchia veramente chi sono oggi e racconta il nuovo me al 300%. Ho trovato maestria e scambio creativo per costruire un progetto di alto profilo nonostante la sua semplicità: un occhio di bue, io e la canzone». Nella serata delle cover, invece, sarà sul palco insieme alla compagna di gara Elodie con un omaggio alla loro Roma: «Erano anni che volevo duettare con lei - continua Lauro - mi sento molto vicino a lei per la sua storia e il suo modo di interpretare il dramma romano, tipico di chi è cresciuto nelle periferie. Io venendo da Montesacro e San Basilio, dove Rino Gaetano è venuto a mancare, li sento simboli della mia adolescenza. E oltre "A mano a mano", di Riccardo Cocciante ma ispirata alla versione di Rino, Elodie ha proposto "Folle città" di Loredana Berté: mi è piaciuto il titolo che è particolarmente ricercato, non troppo mainstream». Nei giorni scorsi, inoltre, sono circolate sul web alcune immagini relative a un video girato con la Fontana di Trevi sullo sfondo: «Non voglio anticipare niente - sottolinea - siamo stati paparazzati, mi tengo tutto per Sanremo. Fa parte di un omaggio a Roma e al grande cinema».

Immancabile un accenno al gossip degli ultimi giorni, sul caso Fedez-Ferragni: «Grazie al cielo vivo ancora in un mondo fatto di sogni, sognatori e grandi passioni - replica Lauro - questi gossip non mi appartengono, li lascio a chi veramente ha solo questo per esistere. Sono concentrato su musica e scrittura, si parla di violenza sulle donne e bisogna rendersi conto che questo non è tanto diverso». Una chiusura su Boss Doms, amico e socio di sempre, che questa volta non lo accompagnerà sul palco: «Non c'è stata nessuna discussione, ci vogliamo molto bene, è un genio e un visionario, vede oltre il presente e il contemporaneo, continuiamo a lavorare insieme. Siamo cresciuti vicini, mia madre era la sua catechista». Gli ingredienti per un grande Festival ci sono tutti: «Mi dispiace quando i miei progetti non vengono capiti fino in fondo - conclude - ho la fortuna di avere accanto a me persone che sognano in grande, si spingono oltre. Alcune cose potevano essere anche compromettenti, ma non hanno mai avuto paura. E in fondo la mia forza è fallire con grande entusiasmo, e riesco a trasmetterlo agli altri».

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