«Io ed Amara non abbiamo scritto la canzone perché puntavamo a Sanremo ma facendola ascoltare ad amici e conoscenti ci rendevamo conto che aveva una forza emotiva potentissima e tuttora succede così. Ci è voluto tanto tempo per cesellare questi versi, non è stato facile scriverli per me». Queste le parole con cui Simone Cristicchi racconta «Quando sarai piccola», il brano con cui è in gara al 75esimo Festival di Sanremo, dedicato alla madre anziana. «Ci eravamo concentrati sulla tenerezza, sul prendersi cura di una madre che torna bambina, e ho sentito l’importanza di inserire quel senso di impotenza di fronte a questa trasformazione della vita, e quindi la rabbia, "Quella rabbia di vederti cambiare", e io stesso faccio fatica ad accettarlo».
Un argomento che, come lo stesso Cristicchi riferisce, «bisogna trattare con i guanti di velluto. Il brano era fermo in un cassetto da 5 anni e aspettava il momento giusto per essere cantato a milioni di persone. È vita vera, ed è per questo che io mi sento nudo su quel palco, perché racconto di qualcosa che mi succede quotidianamente. Mi sono arrivate migliaia di mail e messaggi di persone toccate da questo argomento». Una parentesi di cantautorato raffinato dopo anni di Festival dominati dalle hit radiofoniche: «Il mio è un colore all’interno di questo mosaico che Carlo Conti ha voluto creare, sono contento e lo ringrazio per aver riportato i cantautori a Sanremo - continua Cristicchi - Ci sono artisti meravigliosi: con Lucio Corsi, la vera novità, e Brunori Sas, ci sentiamo in una sorta di riserva indiana: negli ultimi anni il cantautorato è stato meno considerato e oggi su quel palco portiamo avanti la bandiera di chi ci ha insegnato a scrivere le canzoni».
«La mia attitudine verso i fragili la avevo sin da bambino. Se non avessi trovato lo sfogo dell’arte sarei stato un uomo molto violento e chiuso in me stesso - confessa - Ho passato due anni della mia vita in camera, chiuso a disegnare - ha spiegato - rifiutavo qualsiasi forma di aiuto e gli unici amici erano questi personaggi colorati e divertenti che inventavo per farmi compagnia. Se non avessi trovato questa valvola sarei ancora chiuso in una stanza. La mia cura sono state la musica e l’arte, che hanno curato questa mia ferita profonda. E in questo momento storico siamo in piena epidemia di solitudine, i medici prescrivono relazioni umane oltre ai farmaci e oggi, tra guerre nucleari alle porte, pazzi sanguinari guerrafondai che governano il mondo e intelligenze artificiali stupide non riusciamo a immaginarci il domani. Dobbiamo opporre resistenza al nulla che avanza e possiamo farlo puntando sulla luce, su questa piccola scintilla di luce che c’è nell’oscurità».
Il brano in gara sarà contenuto nella speciale edizione dell'ultimo album «Dalle tenebre alla luce» (Dueffel Music / ADA Music Italy),in uscita il 14 febbraio in digitale, cd e vinile. A dirigere l’orchestra ci sarà il Maestro Valter Sivilotti. Nella serata delle cover Simone Cristicchi duetterà con Amara sulle note del successo di Franco Battiato «La Cura».