BARI - Sono ben tre le date baresi di Gigi D'Alessio, che sarà in concerto al PalaFlorio il 22 e 24 novembre e il 9 dicembre prossimi. Una scaletta che racchiude oltre 30 anni di successi: “Non dirgli mai”, appena certificato disco di platino, “Non mollare mai”, “Il cammino dell’età”, “Mon amour”, “Quanti amori”, “Como suena el corazon”, “Una magica storia d’amore”, “Un nuovo bacio”, “Annarè”, “Fotomodelle un po’ povere”, e tanti altri ancora. Ma ci saranno anche le canzoni dall’ultimo album “Fra”, come “Io Vorrei 2024”e “Senza tuccà” che hanno subito conquistato il disco d’oro.
Sul palco è accompagnato da Alfredo Golino (batteria), Roberto D’Aquino (basso), Pippo Seno (chitarre), Ciro Manna (chitarre), Checco D’Alessio (tastiere), Lorenzo Maffia (pianoforte e tastiere) e Max D’Ambra (tastiere e programmazione).
E già sono stati annunciati i primi live in programma per il 2025: un tour europeo in primavera, il grande ritorno dopo 9 anni allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli con il doppio show il 2 e 3 giugno 2025, e “SICILY FOR LIFE – GIGI & FRIENDS”, un importante evento di solidarietà e musica il prossimo 20 giugno 2025 allo stadio Renzo Barbera di Palermo: «Con la fondazione Tommaso Dragotto - commenta Gigi - saremo sul palco per una causa molto nobile: la nostra ambizione è raccogliere fondi per cercare di costruire un ospedale pediatrico che possa aiutare tutti i bambini siciliani a non soffrire e soprattutto a non fare le transumanze per andare in altre città per curarsi, farlo diventare un fiore all’occhiello per tutto il Sud Italia».
Un cuore grande quello di D'Alessio, che come ogni volta non vede l'ora di incontrare il suo pubblico: «Con loro c’è sempre uno scambio di energia, abbiamo un rapporto quasi familiare che è cresciuto e cresce ogni giorno, un aggiornamento d’affetto come si fa con le app. Il mio rapporto con loro è come una pianta da annaffiare quotidianamente. Oggi raccolgo i frutti di quella pianta ed è per me sempre la prima volta quando c’è un concerto. Se devo dire grazie a qualcuno devo ringraziare loro che mi seguono ovunque».
Racchiudere in una scaletta 30 anni di canzoni, il cui filo rosso è sempre l’amore e di vita non è facile: «Ogni volta è come sfogliare un album di fotografie - continua - spesso vado a pescare canzoni che non canto da tanto tempo, mi accorgo di quanto siano belle e penso di inserirla nei concerti, ma per metterne una ne devi togliere un’altra ed è come se le stessi facendo un torto. Ho un repertorio vasto e spero di accontentare tutti, soprattutto chi mi segue da anni. Se devo scegliere una canzone che mi rappresenti, sceglierei forse i miei pilastri: “Non dirgli mai”, canzone che mi ha portato per la prima volta a Sanremo e da lì si sono aperte le porte del mondo, e “Annarè” scritta in lingua napoletana. Oggi tutta Italia capisce e canta la lingua napoletana, dopo anni di pregiudizi, e questo è motivo di orgoglio, mi fa sentire libero di aprire il cuore ed esprimermi come meglio posso e diciamolo mi rende la vita più facile quando devo scrivere».