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Goran Bregovic: «In Puglia con amore per far ballare e divertire»

 
Nicola Morisco

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Nicola Morisco

Goran Bregovic: «In Puglia con amore per far ballare e divertire»

Il musicista: «La Notte della Taranta uno dei miei più bei ricordi»

Mercoledì 09 Agosto 2023, 11:30

La musica di Goran Bregović, nato 73 anni fa a Sarajevo da madre serba e padre croato, è una miscela di suoni e ritmi che nasce dalla frontiera balcanica, una terra misteriosa dove si incrociano tre culture: ortodossa, cattolica e musulmana. Le sue composizioni, un mix di folk balcanico, raffinata tecnologia e rock, hanno contagiato il mondo. Anche grazie al fortunato sodalizio con Emir Kusturica, suo concittadino di Sarajevo e regista di capolavori come Il tempo dei gitani e Underground, la sua musica ha avuto una importante rilevanza in altre opere cinematografiche e spettacoli teatrali. Autore di svariati album e progetti musicali, Bregović è un po’ cittadino onorario della nostra regione, in quanto sono diversi decenni che si esibisce con successo in Puglia suggellato, nel 2012, con la sua partecipazione a La Notte della Taranta di Melpignano in qualità di maestro concertatore. E sarà proprio Melpignano dopo 11 anni, venerdì 11 alle 21.15, ad accogliere Bregović nell’arena del Palazzo Marchesale con la tappa del tour europeo per il «Sei Festival» di Coolclub, realizzato in collaborazione con la rassegna «A Melpignano - Meridiano Salento». Bregović (chitarra, sintetizzatore e voce) sarà sul palco con la Wedding and Funeral Band, con Muharem Redžepi (Grancassa tradizionale, voce), da una band gitana di fiati formata da Bokan Stankovic (prima tromba), Dragic Velickovic (seconda tromba), Stojan Dimov (sax e clarinetto), Aleksandar Rajkovic (primo trombone e glockenspiel) e Milos Mihajlovic (secondo trombone) e le voci bulgare di Ludmila Radkova Trajkova e Daniela Radkova Aleksandrova. L’apertura della serata sarà affidata ai New York Ska-Jazz Ensemble.

Bregović contento di tornare ad esibirsi a Melpignano?

«Sono molto contento, i giorni vissuti durante la preparazione del Concertone de La Notte della Taranta, restano uno dei migliori ricordi musicali della mia vita. Ho passato una settimana con straordinari musicisti».

Sono passati 32 anni dall’inizio del conflitto nella ex Jugoslavia (1991), che lei ha vissuto da vicino. Da un anno e mezzo si è tornato a combattere in Europa, tra ucraini e russi: trova delle similitudini tra i due conflitti? Come pensa andrà a finire?

«Come tutte le guerre finirà tragicamente per le persone. Tutte le guerre somigliano perché non sappiamo niente di come è nato il conflitto. Le notizie le apprendiamo dai mezzi di comunicazione e, personalmente, non credo dicano la verità. A questo proposito voglio raccontarti una storia. Nella Jugoslavia comunista, tutti noi siamo cresciuti con il famoso detto “meglio la guerra che la pace, meglio il cimitero che l’essere schiavo”. Con queste parole, il re jugoslavo era entrato in guerra con la Germania, anche se aveva già fatto un patto di non aggressione con Hitler. Invece, il giorno dopo siamo stati bombardati e abbiamo pianto 2 milioni di morti durante la Seconda guerra mondiale. Cinquant'anni dopo, quando si sono aperti gli archivi degli inglesi, si è scoperto che quella frase era stata inventata dagli inglesi. Allora penso che anche i dettagli di questa guerra in Ucraina li sapremo, forse, tra 50 anni e ci saranno tanti morti».

Torniamo alla musica. Com’è articolata il concerto?

«Sarà un concerto-festa per ballare e divertirsi. Eseguiremo brani del mio repertorio storico, ma anche nuove composizioni alcuni dei quali saranno inseriti nel mio prossimo album che sarà pubblicato il prossimo anno».

Ha in cantiere musiche per il cinema?

«Sì, dopo 25 anni ho firmato le musiche per due film: uno americano e l’altro serbo. Forse, ci sarà anche una colonna sonora per un terzo film italiano».

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