E se a salvarci fosse un gorilla gigante? E' l'idea lanciata da Vladimir Luxuria con «King Kong», il nuovo singolo rock e molto orecchiabile che la vede posare sulla copertina del disco con un abito rosso fiammante di Gai Mattiolo. Vladi come Jessica Lange ma per niente impaurita, a differenza della bionda protagonista del film, da quello scimmione innamorato che per l'ex parlamentare foggiana, opinionista Tv e attivista dei diritti Lgbt, è una vittima, come chiunque subisca un'ingiustizia. Il brano, disponibile su tutte le piattaforme musicali, ha testo e musica di Gennaro Cosmo Parlato (autore anche per Mina) e Alessandro Graziano, è stato prodotto per la Melody Records da Corrado Ferrante e Michelangelo Tagliente ed è distribuito da Believe Music International.
Allora Vladimir, frasi pungenti e un motivo che rimane subito, ma potrà funzionare in un panorama musicale dominato da rap e trap?
«E' una bella canzone con un testo non banale e i primi feedback sono positivi. L'ho incisa perché il provino che mi ha inviato Gennaro Parlato mi ha subito colpito: «Pubblicala!» gli ho detto e lui «Mannò, devi cantarla tu, sei la persona giusta». A Sanremo non l'hanno accettata, ma in un dibattito televisivo, da un sorriso di Amadeus, ho capito che “King Kong” non è dispiaciuta».
Lei canta da anni, determinanti le esperienza del Muccassassina e del Gay Village, ma in questo singolo, come mai prima, utilizza e fonde i vari colori della sua voce che convivono, dice, nel condominio Luxuria…
«Sì, mi è piaciuto giocare con i registri vocali, dai toni più bassi a quelli più alti, ma non altissimi. Ho anche utilizzato il doppio canale, con la sovrapposizione di due toni di voce che sono entrambi miei. Il risultato non è il contrasto ma l'armonia, come nella mia vita, in cui convivono la parte femminile e quella maschile».
King Kong, dice il ritornello, deve salvarci dai falsi perbenisti e dagli ipocriti, ma oggi, nella pandemia che non passa, chi o cosa potrebbe avere un potere salvifico?
«Penso che in questo momento in cui non sappiamo ancora come sarà il futuro, dovremmo forse essere noi stessi dei supereroi nei comportamenti. Di sicuro è stato ed è decisivo il lavoro dei ricercatori, che nei loro laboratori sono riusciti ad ottenere il vaccino in tempi mai immaginabili nella storia delle precedenti pandemie».
Se questo disco avrà il successo che sogna, farà della musica la sua professione?
«Non saprei, non mi sono mai dedicata ad una cosa sola e non riuscirei a fare soltanto la cantante. Del resto ci sono cantanti militanti... Penso a Fedez, che fa sentire la sua voce anche come persona pensante. La cosa cui più tengo ora è che l'emergenza sanitaria finisca. Non abituiamoci a sopravvivere, ma puntiamo il più possibile alla presenza. Come direttrice artistica del Lovers Film Festival ho voluto che fosse in presenza anche l'anno scorso e giorno per giorno sto riducendo gli incontri on line per tornare a quelli reali, nel rispetto dei Dpi e del distanziamento. Tuttavia gli assembramenti non possono essere un crimine e sottolineo che l'incidenza dei contagi in teatri, cinema e musei è molto bassa».